Dallas Buyers Club

Dallas Buyers Club

- in Film 2013, Recensioni
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Texas, 1985. Quando il rude operaio Ronald Woodroof (Matthew McConaughey), dalla vita sregolata a base di sesso, alcol e droga, scopre di aver contratto il virus dell’HIV, inizialmente rifiuta di accettare la diagnosi con sprezzante riluttanza; ma ben presto, vedendo le sue condizioni peggiorare e la sua vita sociale andare in pezzi, dopo essersi informato sulla malattia non potrà far altro che riconoscere la terribile verità. La sua richiesta per sottoporsi alle sperimentazioni viene però respinta, e a quel punto Ron parte per il Messico, dove può sottoporsi a cure alternative; in seguito, insieme al transessuale tossicodipendente Rayon (Jared Leto) fonda un club presso cui rifornirsi di medicinali non approvati dalla FDA, continuando la sua lotta per la sopravvivenza e dando così una speranza a un gran numero di persone nella sua stessa condizione.

Su una buona sceneggiatura di Craig Borten e Melisa Wallack (tratta da una storia vera e pronta da 20 anni ma fino ad ora sempre rifiutata), la regia sobria ma sicura del canadese Jean-Marc Vallée, con un occhio di riguardo per l’ambientazione e una certa abilità nella direzione degli attori, insinua un tono da mélo moderato senza ridondanze in un film lineare eppure solido e corposo che, pur nei suoi intenti da cinema civile, evita di scadere nei sensazionalismi programmatici da semplice film “a tesi”; così, senza indulgenze alla retorica dei patetismi, l’arringa contro lo strapotere delle multinazionali farmaceutiche incontra il dramma dell’AIDS e si lega alla tematica della battaglia per il diritto alla vita, assumendo una coinvolgente dimensione etica ed umanitaria attraverso il ritratto non agiografico di un antieroe sulla via della redenzione: trovatosi catapultato in una situazione inattesa e disperata, l’omofobo, rozzo e sessuomane Woodroof poco a poco disperde infatti i suoi pregiudizi e le sue ottusità in un processo di crescita personale ed interiore che, dando speranza non solo a sé stesso, non riuscirà a guarirlo ma potrà renderlo migliore. A dargli l’acqua della vita è un inedito, straordinario Matthew McConaughey (che ha dato un ulteriore slancio ad un’inaspettata quanto sfolgorante seconda fase di carriera): dimagrito 23 chili per entrare nella parte, il ritrovato interprete affronta il ruolo con un’ammirevole ricchezza di sfumature e una lucida e struggente profondità che lascia il segno; accanto a lui certo non sfigura, nei panni di Rayon (personaggio di fiction, come anche la dottoressa di Jennifer Garner), un grande e camaleontico Jared Leto di notevole mimetismo e vibrante intensità. 6 nomination (tra cui miglior film e sceneggiatura) e 3 premi Oscar: miglior attore a McConaughey, attore non protagonista a Jared Leto (entrambi premiati anche con il Golden Globe) e miglior trucco e acconciature.

Dallas Buyers Club
Dallas Buyers Club
Summary
id.; di Jean-Marc Vallée; con Matthew McConaughey, Jared Leto, Jennifer Garner, Steve Zahn, Dallas Roberts, Michael O’Neill, Denis O’Hare, Griffin Dunne; drammatico; USA, 2013; durata: 117’.
70 %
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