Fermamente decisa a portare davanti al giudice Tom Chaney (Josh Brolin), l’uomo che ha brutalmente assassinato suo padre per poi dileguarsi oltre la frontiera, la tanto giovane quanto determinata quattordicenne Mattie Ross (Hailee Steinfeld, nomination all’Oscar per questo ruolo) ingaggia lo sceriffo Rooster Cogburn (Jeff Bridges, nomination all’Oscar), malandato e alcolizzato, ma comunque ritenuto un uomo con “vera grinta” dall’intera comunità. All’inizio refrattario all’idea di affrontare tale ardua missione in compagnia di una ragazzina, Cogburn dovrà però desistere davanti alla determinazione di Mattie, trovandosi costretto ad accettare anche la compagnia non molto ben disposta del ranger LaBoeuf (Matt Damon). Così l’improbabile trio si mette al galoppo sulle tracce di Chaney, unitosi nel frattempo ad una pericolosa banda di fuorilegge…
L’ultima volta che si erano cimentati in un remake non era andata troppo bene (si parla del discreto ma non esaltante “Ladykillers”), ma oggi, dopo una decina di film da non perdere e più di un trionfo agli Oscar, i grandi Joel e Ethan Coen parevano in effetti essere tra i pochi autori contemporanei davvero adatti a riportare sullo schermo il bel romanzo di Charles Portis “Un Vero Uomo per Mattie Ross”, da cui nel 1969 fu tratto il famoso film diretto da Henry Hathaway. Per cimentarsi in questa coraggiosa impresa, i fratelli registi, sceneggiatori e produttori (nonché montatori, con lo pseudonimo di Roderick Yaynes) decidono di distaccarsi dal succitato prototipo per dedicarsi ad una più fedele ed efficace trasposizione del romanzo d’origine, mettendo in funzione dello schema classico del genere la loro sapiente autonomia creativa. Ne è uscito un film più complesso e stratificato del precedente in cui, puntando a coniugare la disillusa modernità di Peckinpah con la classica poeticità di Ford, si rievoca il mito della frontiera in tutte le sue implicazioni etiche (dal rapporto tra giustizia e vendetta fino all’eterno conflitto tra le diverse anime e identità americane) per riproporlo però con un approccio e un’ottica decisamente più moderne e personali: infatti, nell’orchestrare il coinvolgente svolgimento (tra duelli a cavallo, paesaggi mozzafiato e personaggi ben caratterizzati), rifacendosi non a caso anche ad un ispirato e calzante linguaggio biblico (tra metafore e allusioni, raffinate citazioni e dotti riferimenti), gli autori fanno scaturire dalla trascinante epica avventurosa una rete di pregnanti e stratificate riflessioni esistenziali all’insegna di una rivisitazione più riflessiva che revisionista. Nonostante possa risultare in qualche modo distante dalle loro prime opere (anche se echi da western atipico erano già presenti nel capolavoro “Non è un Paese per Vecchi”), questo solido e apprezzato film resta comunque forse uno dei migliori tra gli ultimi realizzati dai fratelli Coen, tanto da diventare non solo il loro film più candidato agli Oscar (ben 10 importanti nominations, delle quali però purtroppo nessuna si è concretizzata in statuetta), ma anche il loro più grande successo di pubblico (con più di 100 milioni di dollari solo negli Stati Uniti). Ovviamente, il merito di un una così felice riuscita è da spartire anche con una squadra di grandissimi collaboratori (tra cui spiccano il musicista Carter Burwell e il direttore della fotografia Roger Deakins) e con un team di attori tutti eccellenti: nei panni del protagonista, il “Drugo” Jeff Bridges sostituisce il “Duca” John Wayne (che grazie allo stesso ruolo nel film precedente vinse il suo unico Oscar) riuscendo, a tratti, a risultare addirittura migliore del senile predecessore; e se il comprimario Matt Damon conferma nuovamente la sua versatilità, la quattordicenne Hailee Steinfeld (al suo primo ruolo e subito candidata all’Oscar) è invece una stupefacente rivelazione.
Il Grinta | |
Il Grinta | |
Summary
“True Grit”; di JOEL COEN, ETHAN COEN; con JEFF BRIDGES, HAILEE STEINFELD, MATT DAMON, JOSH BROLIN, BARRY PEPPER, ELIZABETH MARVEL, DOMHNALL GLEESON, ED CORBIN; western; USA, 2010; durata: 110’; |
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3 Comments
marco46
gran bel film, con una fotografia da OSCAR (che invece è andato a W. Pfister, ma prima o poi Deakins sarà premiato per la sua bravura) e la piacevolissima esordiente Hailee Comesichiama, che quando hanno girato non aveva ancora 14 anni
SIA LODE ai fratelli Coen e ai finanziatori del film per aver scommesso su questa esordiente!!!
e buuuuuu ai produttori di qui che vogliono solo facce note (come la Capotondi che la mettono dapperttutto)
elia88
@ marco46: concordo pienamente. Hailee Steinfeld è eccezionale, e Deakins è un mago delle luci (che non abbia ancora ricevuto nemmeno un Oscar dopo 9 nominations è un sacrilegio). Ad ogni modo, per fortuna questo film bellissimo è stato anche un grande successo: non per niente i Coen sono ormai da un po’ tra i migliori autori americani della loro generazione.
marco46
quanto allo scambio di LINK che mi hai proposto, ne sono onorato
però mi devi insegnare COME SI FA (normalmente mi faccio aiutare da mio figlio… ma è all’estero e debbo arrangiarmi!)