1957. Lo scrittore Jacques Cormery (Jacques Gamblin) torna in Algeria, sua patria d’origine, per cercare, invano, una conferma alla sua idea di un Paese in cui francesi e musulmani possano vivere in armonia. Il viaggio sarà occasione per rievocare la sua difficile giovinezza, ripercorrendo le vicende che l’hanno reso l’uomo che è diventato.
Amore conflittuale per le proprie radici, conoscenza come veicolo di indipendenza, importanti figure femminili, l’assenza paterna, e un mondo tanto povero quanto pregno di dignità: Jacques Cormery de “Il Primo Uomo” è l’alter ego di Camus, ma anche di Gianni Amelio, che nell’omonimo romanzo autobiografico incompleto (pubblicato postumo nel 1994) del grande scrittore, saggista e drammaturgo premio Nobel ha ritrovato se stesso. Sincero ed armonioso, spontaneo e poetico, sapientemente equilibrato nella struttura narrativa su due piani e profondamente suggestivo nella sua fluida naturalezza appassionata, “Il Primo Uomo” è la storia, intimista eppure universale (la memoria individuale che diventa collettiva), di un percorso di formazione esistenziale, un viaggio a ritroso nei ricordi alla ricerca di quello che secondo Camus è forse l’unico valore davvero necessario: una ragione di vita. Con il suo stile asciutto ed essenziale, epurato da velleità estetizzanti e denso di emozioni anche perché lucido e misurato (il suo elegante rigore è l’antidoto al sentimentalismo), Amelio ha realizzato quello che probabilmente è il suo film migliore dopo “Il Ladro di Bambini”. Almeno in due sequenze fa grande cinema: il lungo piano-sequenza con Jacques bambino sulla spiaggia e la riflessione del protagonista adulto (lo straordinario Gamblin) con il suo vecchio maestro di scuola. Co-prodotto (con non poche difficoltà di lavorazione) da Cattleya, RAI Cinema e dalla casa francese Soudaine, il film ha ricevuto il premio Fipresci al festival di Toronto. Da non perdere.
Il Primo Uomo | |
Il Primo Uomo | |
Summary
"Le Premier Homme"; di GIANNI AMELIO; con JACQUES GAMBLIN, CATHERINE SOLA, MAYA SANSA, DENIS PODALYDES, ULLA BAUGUE; drammatico; Italia/Francia/Algeria, 2012; durata: 98'; |
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