Nader (Peyman Moadi) e sua moglie Simin (Leila Hatami) ottengono finalmente il visto per lasciare l’Iran, ma lui si rifiuta di espatriare per non lasciare il padre malato di Alzheimer; lei decide allora di trasferirsi dalla madre, in attesa di divorziare per poter comunque partire insieme alla figlia. Nader è così costretto ad assumere la giovane Razeh (Sareh Bayat) per prendersi cura del padre mentre lui è al lavoro: inaspettatamente, da quel momento l’uomo si troverà coinvolto in una fitta rete di bugie, confronti e manipolazioni…
Con uno stile da semi-documentario che a suo modo si rifà anche al neorealismo, la camera a mano di Asghar Farhadi (già autore dell’ottimo “About Elly”) tallona da vicino i suoi personaggi catturandone i drammi, i conflitti (palesi o celati) e le psicologie con vera sincerità e, soprattutto, grande verità: il microcosmo in cui si muovono diventa così in realtà una splendida e potente allegoria di un’intera società e di un intero Paese. In questo serrato dramma civile travestito da thriller, Farhadi (grande sostenitore del collega e conterraneo Jafar Panahi, condannato dal governo iraniano per le idee espresse nei suoi film) racconta e argomenta con passione e coraggio, denunciando senza giudicare, parlando di politica pur senza esporsi, e colpendo nel segno senza forzature o eccessi moralisti: come diceva Leo Strauss, in tempi di persecuzione la scrittura è più efficace se capace di esprimere i concetti tra le righe. Meritato trionfo all’ultimo festival di Berlino, dove ha ricevuto l’Orso d’Oro come miglior film oltre ai premi per la migliore interpretazione maschile e femminile. Meritati anche l’Oscar e il Golden Globe come miglior film straniero.
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Summary
“Jodaeiye Nader az Simin”; di ASGHAR FARHADI; con PEYMAN MOADI, SAREH BAYAT, LEILA HATAMI, SARINA FARHADI, BABAK KARIMI, SHIRIN YAZDANBAKHSH, ALI-ASGHAR SHAHBAZI, KIMIA HOSSEINI, MERILA ZAREI, SHAHAB HOSSEINI; drammatico; Iran, 2011; durata: 123’; |
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5 Comments
Gegio
Non avrei mai detto di potermi interessare ad un film iraniano. Con quelle premesse poi…
elia88
@ Gegio:
Ti consiglio di vederlo, è un film davvero stupefacente. Se posso, già che ci sono mi permetto di consigliarti anche le filmografie di altri due grandi cineasti iraniani, vale a dire Abbas Kiarostami e Jafar Panahi.
Gegio
Kiarostami mi interessa già, devo stare più attento a dove propongono i suoi film.
Onesto e Spietato
Sì, concordo. Davvero un gioiellino! Ma Farhadi già con “About Elly” aveva dimostrato grandissimo talento…
elia88
@ Tommaso:
D’accordissimo: Farhadi non è una sorpresa, ma una conferma, anche se a mio parere questo suo ultimo lavoro è forse ancora più interessante dei precedenti.