Nella primavera del 1965 una serie di eventi drammatici cambiò per sempre la rotta dell’America e il concetto moderno dei diritti civili, quando un gruppo di coraggiosi manifestanti, guidati dal Dr. Martin Luther King Jr. (David Oyelowo), tentò per tre volte di portare a termine una marcia pacifica in Alabama, da Selma a Montgomery, con l’obiettivo di ottenere l’imprescindibile diritto umano al voto.
Su una sceneggiatura di Paul Webb (scritta d’intesa con la regista), è un film importante perché vince una difficile scommessa: realizzare un’opera emotivamente coinvolgente e, insieme, vibrante di nobile impegno civile, il tutto restando fedele alla cronaca senza cadere in omissioni e/o modifiche strumentali; da questo punto di vista, anche per comprovare l’attendibilità della ricostruzione d’epoca (ricavata nei veri luoghi dell’accaduto, ottimizzati da una funzionale squadra di tecnici ed esaltata dalla notevole, avvolgente fotografia di Bradford Young) si ricorre all’inserimento di didascalie estrapolate dai rapporti delle intercettazioni dell’FBI (J. Edgar Hoover tramava nell’ombra): l’attenta rievocazione di uno degli eventi che cambiarono la storia USA si snoda così attraverso passaggi, aneddoti e dettagli atti a rivelarne i retroscena (un po’ come fece Spielberg in Lincoln), offrendo così una ricostruzione non didascalica da un punto di vista pressoché inedito. Anche a questo proposito, cruciale è l’approccio sapiente e partecipe della validissima regista DuVernay, capace autrice afroamericana che, proveniente con successo dal cinema indipendente, ne applica anche qui la sincera trasparenza rifiutando le patine, i manierismi e le astuzie hollywoodiane; riflessivo ma teso, intimista eppure glorioso, è un film mirabilmente stilizzato ma ricco di pagine forti e denso di passione e contenuti, che rinuncia all’epica come anche ai facili moralismi riuscendo comunque a coinvolgere fino in fondo. Tra Storia e teoria, rivoluzione e politica, è infatti un film intessuto di conflitti, ambivalenze e contrappunti anche nella ben delineata figura del protagonista, resa ammirevolmente senza passaggi declamatori né stereotipi agiografici: tormentato dai dubbi e dalle incertezze, è un ispirato e carismatico idealista il cui eroismo risiede nella volontà e nella perseveranza che lo spingono a portare a termine la sua missione, pur consapevole che la stessa, così palesemente più grande di lui, potrebbe consumarlo; la sua presenza determina l’azione anche perché ne è parte integrante: è un grande unificatore e mediatore che resta innanzitutto (anche sullo schermo) profondamente umano, e attraverso cui passa un discorso privo di retorica e sempre attuale sul coraggio civile, frutto di un agire in obbedienza ad un ideale in grado di risvegliare la coscienza collettiva. Nell’incarnarlo con efficace convinzione, il funzionale protagonista inglese David Oyelowo riesce a ben sostenere un ruolo importante e complesso che rimane il cuore pulsante del film, offrendo una magistrale interpretazione capace di unire devozione mimetica, tecnica recitativa e trascinante partecipazione. A supportarlo con merito, un cast di comprimari di prim’ordine impegnato a dar vita ad un gruppo di importanti personalità dell’epoca, tra cui spiccano il Lyndon Johnson di Tom Wilkinson, la Coretta Scott King di Carmen Ejogo, il governatore Wallce di Tim Roth e la Annie Lee Cooper di Oprah Winfrey (anche co-produttrice, insieme alla Plan B di Brad Pitt). Critiche prevalentemente entusiastiche negli States, mentre da noi l’accoglienza, pur soddisfacente, resta meno calorosa (anche al box-office): troppo legato alla memoria storica americana o fitto di riferimenti alla politica interna per essere compreso o apprezzato del tutto da uno spettatore europeo. Oscar alla miglior canzone originale (l’intensa “Glory”, cantata da John Legend e Common, premiata anche con il Golden Globe) e nomination come miglior film.
Selma - La Strada per la Libertà | |
Selma - La Strada per la Libertà | |
Summary
“Selma”; di Ava DuVernay; con David Oyelowo, Tom Wilkinson, Carmen Ejogo, Tim Roth, Lorraine Toussaint, Oprah Winfrey, Cuba Gooding, Jr., Common, Giovanni Ribisi, Andre Holland, Alessandro Nivola, Dylan Baker, Tessa Thompson, Stephan James, Jeremy Strong, Nigel Thatch, Keith Stanfield; drammatico; USA, 2014; durata: 128’. |
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