1945: la guerra volge al termine. Gli americani devono appoggiarsi all’isola di Iwo Jima per attaccare Tokyo, ultima linea di difesa nipponica. Sotto la guida dell’abile generale Kuribayashi (Ken Watanabe), i valorosi soldati giapponesi sono pronti a sacrificarsi per la patria, ma nel frattempo si interrogano sul senso della guerra e sui valori della vita.
Scritto con sapienza da Iris Yamashita e dal capace Paul Haggis (che hanno tratto materia dalle memorie dello stesso generale Kuribayashi), è lo straordinario film speculare di “Flags of our Fathers”, di cui questo grande controcampo mantiene la linea, ribaltandone però lo sguardo: passando dalle bandiere alle lettere, il grande Clint va controcorrente e imposta la vicenda dal punto di vista del nemico perdente, continuando così il suo percorso di pessimistica demolizione del “sogno americano” e realizzando una dolente riflessione sui valori dell’uomo e della sua esistenza nella tragica circostanza della guerra (agghiacciante portatrice di morte e dolore che esplode conflitti e contraddizioni dell’animo). Più che sull’azione storica (e quindi sull’ideologia antibellica in senso politico), l’attenzione è sul versante privato: partendo dalla paradossale atrocità del conflitto, il maestro Eastwood tratta nuovamente il tema a lui caro della dignità umana, scavando nell’interiorità dei suoi tragici eroi come loro nei tunnel di Iwo Jima. Grande contributo dalla splendida fotografia di Tom Stern, virata in un livido ed efficacissimo bianconero quasi notturno. Girato interamente in giapponese e rilasciato nelle sale con i sottotitoli (altra scelta stilistica a dir poco funzionale), in Italia è stato poi doppiato appositamente per l’edizione in DVD. Oscar per il montaggio sonoro e altre tre importanti nominations (miglior film, regia e sceneggiatura).
Lettere da Iwo Jima | |
Lettere da Iwo Jima | |
Summary
“Letters from Iwo Jima”; di CLINT EASTWOOD; con KEN WATANABE, KAZUNARI NINOMIYA, SHIDO NAKAMURA, TSUYOSHI IHARA, RYO KASE, HIROSHI WATANABE, TAKUMI BANDO; guerra; USA, 2006; durata: 142’; |
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