La Nostra Vita

Il giovane operaio Claudio (Elio Germano) lavora nei cantieri della periferia di Roma, e vive con la moglie Elena (Isabella Ragonese), in attesa del terzo figlio. Quando però, inaspettatamente, la donna muore di parto, Claudio è convinto di non riuscire ad affrontare un dolore così grande. Decide così di concentrarsi sull’aiuto ai suoi figli, esaudendo ogni loro desiderio materiale. Per riuscire in questo, Claudio si vede costretto ad accettare un affare illecito che potrebbe rovinare anche ciò che gli rimane…

Unico film italiano al festival di Cannes 2010, il film di Daniele Luchetti ha il coraggioso merito (piuttosto raro nel cinema italiano contemporaneo) di raccontare con lucidità e autentica sincerità un argomento non facile e sempre attuale. Tra attente analisi delle psicologie dei personaggi e azzeccate citazioni cinefile (da notare quella a “Ladri di Biciclette”), il film si muove con un piglio quasi neorealista dal sapore dolceamaro che impreziosisce ed esalta la realistica vicenda narrata. Al felice risultato contribuiscono una buona sceneggiatura e un ottimo cast, tra cui una convincente Isabella Ragonese, un irriconoscibile Zingaretti, il sempre bravissimo Colangeli, la sorpresa Raoul Bova e soprattutto il protagonista Elio Germano, impegnato nel difficile ruolo di giovane padre e marito straziato dal dolore, giustamente premiato a Cannes. Certo, il film perde un po’ di efficacia nel finale, ma Luchetti è un regista da tenere d’occhio (questa è la sua opera migliore, ma è da citare anche “Mio Fratello è Figlio Unico”), riuscendo nuovamente a coinvolgere e convincere. Forse uno dei migliori titoli italiani della stagione.