È calato il sipario sulla 73esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, conclusasi infatti sabato 10 settembre con la cerimonia di premiazione condotta dalla madrina del festival Sonia Bergamasco, nel corso della quale la giuria presieduta da Sam Mendes ha assegnato il Leone d’Oro di quest’anno a The Woman Who Left del filippino Lav Diaz: storia di vendetta e redenzione raccontata con grande virtuosismo stilistico (quasi quattro ore di lunghe inquadrature fisse in un sontuoso bianco e nero), il film racconta la storia di una donna che tenta difficilmente di tornare alla vita dopo trent’anni di detenzione da innocente. Nel ritirare il prestigioso riconoscimento, l’autore ha dedicato la vittoria al popolo filippino e alla lotta dell’umanità.
Il secondo premio più importante è andato invece a Nocturnal Animals di Tom Ford, che conquista infatti il Gran Premio della Giuria; il film, tratto da un romanzo di Austin Wright ed illuminato da un cast stellare guidato da due divi amatissimi come Jake Gyllenhaal e Amy Adams, segna il ritorno del celebre stilista dietro alla macchina da presa dopo il riuscito debutto nel 2009 con A Single Man (anch’esso presentato in anteprima proprio al Lido). E in un’edizione caratterizzata da una forte presenza del cinema americano, batte bandiera a stelle e strisce anche la Coppa Volpi alla miglior attrice, assegnata infatti ad Emma Stone, coinvolgente co-protagonista (accanto a Ryan Gosling) dell’applaudito musical La La Land di Damien Chazelle (attesissimo film d’apertura di questa edizione): la giovane interprete prevale quindi sulla favorita Natalie Portman, molto osannata per la sua interpretazione di Jacqueline Kennedy nell’apprezzato Jackie: anch’esso di produzione statunitense, l’atipico biopic sulla celebre first lady è il primo film in lingua inglese dell’acclamato regista cileno Pablo Larraìn, che anche in questa occasione ha saputo guadagnarsi gli elogi dalla critica internazionale. Anche a questo proposito, confermando inoltre la sempre viva attenzione dei festival verso il cinema sudamericano, la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile è andata invece all’argentino Oscar Martínez per il suo ruolo nella raffinata commedia El Ciudadano Ilustre, diretta a quattro mani da Mariano Cohn e Gastón Duprat. Il Leone d’Argento per la miglior regia è invece un ex aequo: ad aggiudicarsi il premio sono infatti il messicano Amat Escalante per La Región Salvaje e il russo Andrei Konchalovsky per Paradise: il primo film è un viaggio metafisico nei meandri del desiderio, il secondo un discusso dramma in bianco e nero sull’Olocausto. Infine, se gli Stati Uniti ottengono anche il Premio Speciale della Giuria, assegnato infatti a sorpresa al poco apprezzato The Bad Batch (una “storia d’amore cannibale” diretta dall’outsider di origini iraniane Ana Lily Amirpour), il premio Marcello Mastroianni ad un giovane attore o attrice emergente è invece andato a Paula Beer, co-protagonista del melodramma in costume Frantz di François Ozon. Niente di fatto invece per i tre film italiani in concorso (ovvero Questi Giorni di Giuseppe Piccioni, Piuma di Rian Johnson e il documentario Spira Mirabilis di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti), anche se il cinema nostrano riesce comunque a rifarsi nella sezione Orizzonti, dove la giuria presieduta dal regista francese Robert Guédiguian ha assegnato infatti il premio più importante, ovvero quello per il miglior film, a Liberami di Federica Di Giacomo, pellicola che racconta il ritorno della pratica dell’esorcismo nel mondo contemporaneo. Nella stessa sezione, il film Home della regista belga Fien Troch si aggiudica invece il premio per la miglior regia, mentre il cinese Wang Bing ottiene il premio alla miglior sceneggiatura con il suo Bitter Money; migliori attori sono invece la spagnola Ruth Dìaz per Tarde para la ira di Raúl Arévalo e il portoghese Nuno Lopes per São Jorge di Marco Martins, mentre Big Big World del regista turco Reha Erdem vince il premio speciale. Tra i premiati in questa sezione anche La Voz Perdida di Marcelo Martinessi, premiato invece come miglior cortometraggio. Infine, il sorprendente debutto The Last of Us, diretto dal tunisino Ala Eddine Slim, si aggiudica il Leone del Futuro alla miglior opera prima intitolato a Luigi De Laurentiis, riconoscimento assegnato da una giuria internazionale presieduta quest’anno da Kim Rossi Stuart, che al Lido ha inoltre presentato fuori concorso la sua seconda opera da regista, intitolata Tommaso. Proiettate come evento speciale anche le prime due puntate dell’attesissima miniserie televisiva The Young Pope di Paolo Sorrentino, prestigiosa co-produzione internazionale con protagonista Jude Law, la cui anteprima è stata accolta con entusiasmo della stampa internazionale. Ottima accoglienza anche per il ritorno alla regia di Mel Gibson con l’apprezzato war movie Hacksaw Ridge: anch’esso presentato fuori concorso, il film racconta la storia di Desmond Doss (interpretato da Andrew Garfield), medico obiettore di coscienza che salvò la vita di 75 soldati durante la battaglia di Okinawa. Per quanto riguarda invece la sezione Venezia Classici, il presidente della giuria Roberto Andò ha assegnato il premio come miglior documentario sul cinema a Le Concours di Claire Simon, mentre a vincere come miglior film restaurato è Break Up – L’Uomo dei Cinque Palloni di Marco Ferreri. Tra gli esclusi di questa edizione spiccano invece soprattutto l’applaudita fantascienza d’autore di Arrival (ultima fatica del noto regista canadese Denis Villeneuve con protagonisti Amy Adams e Jeremy Renner) e il francese Une Vie di Stéphane Brizé (tratto dal romanzo di Guy De Maupassant); a mani vuote, tra gli altri, anche autori di spicco come Wim Wenders (in concorso con Les beaux jours d’Aranjuez), Terrence Malick (in gara con il documentario Voyage of Time), Emir Kusturica (che al Lido ha presentato il kolossal On the Milky Road, con protagonista Monica Bellucci) e Derek Cianfrance (il cui ultimo film, La Luce sugli Oceani, non ha convinto del tutto la critica nonostante il cast stellare guidato da Michael Fassbender, Alicia Vikander e Rachel Weisz). Infine, da citare è anche il doppio Leone d’Oro alla carriera, che per la prima volta si sdoppia e viene assegnato ad un regista e ad un interprete: per questa edizione, tali prestigiosi premi onorari sono stati assegnati rispettivamente all’autore polacco Jerzy Skolimowski e all’attore francese Jean-Paul Belmondo, icona del cinema internazionale.
Di seguito, ecco quindi i vincitori di questa 73esima edizione del festival di Venezia:
CONCORSO
- LEONE D’ORO per il miglior film: The Woman Who Left di Lav Diaz
- LEONE D’ARGENTO – GRAN PREMIO DELLA GIURIA: Nocturnal Animals di Tom Ford
- LEONE D’ARGENTO per la MIGLIOR REGIA (ex aequo): Andrej Končalovskij per Paradise e Amat Escalante per La región salvaje
- COPPA VOLPI per la migliore interpretazione femminile: Emma Stone per La La Land di Damien Chazelle
- COPPA VOLPI per la migliore interpretazione maschile: Oscar Martínez de El Ciudadano Ilustre di Mariano Cohn e Gastón Duprat
- PREMIO PER LA MIGLIORE SCENEGGIATURA: Noah Oppenheim per il film Jackie di Pablo Larraín
- PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA: The Bad Batch di Ana Lily Amirpour
- PREMIO “MARCELLO MASTROIANNI” a un giovane attore o attrice emergente: Paula Beer per Frantz di François Ozon
SEZIONE ORIZZONTI
- MIGLIOR FILM: Liberami di Federica Di Giacomo
- MIGLIOR REGIA: Fien Troch per Home
- PREMIO SPECIALE: Big Big World di Reha Erdem
- MIGLIORE ATTRICE: Ruth Díaz per Tarde para la ira di Raúl Arévalo
- MIGLIOR ATTORE: Nuno Lopes per São Jorge di Marco Martins
- MIGLIORE SCENEGGIATURA: Wang Bing di Bitter Money
- MIGLIOR CORTOMETRAGGIO: La voz perdida di Marcelo Martinessi
LEONE DEL FUTURO – PREMIO VENEZIA OPERA PRIMA “LUIGI DE LAURENTIIS”
La Giuria Leone del Futuro – Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis” della 73. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, presieduta da Kim Rossi Stuart e composta da Rosa Bosch, Brady Corbet, Pilar López de Ayala, Serge Toubiana, assegna il premio al film The Last of Us di Ala Eddine Slim (SETTIMANA INTERNAZIONALE DELLA CRITICA)
SEZIONE VENEZIA CLASSICI
- MIGLIOR DOCUMENTARIO SUL CINEMA: Le concours di Claire Simon
- MIGLIOR RESTAURO: Break up – L’uomo dei cinque palloni di Marco Ferreri
LEONE D’ORO ALLA CARRIERA
- Jerzy Skolimowski
- Jean-Paul Belmondo