Si è conclusa domenica 27 agosto la decima edizione del Mantova Film Fest, annuale manifestazione che con il suo concorso dedicato alle opere prime continua a valorizzare gli esordi di registi italiani che hanno avuto minor visibilità nel circuito distributivo.
Quest’anno, ad aggiudicarsi il tradizionale premio del pubblico per la migliore opera prima è La Pelle dell’Orso del padovano Marco Segato, salito sul palco del chiostro Campiani a ritirare il Lauro d’Oro di Virgilio assegnatogli proprio nel corso della cerimonia conclusiva, alla quale hanno partecipato tra gli altri anche Salvatore Gelsi (presidente di Mantova Film Studio), Francesca Zaltieri (presidente del Conservatorio Campiani) e Giovanni Buvoli (vice sindaco del Comune di Mantova). A conclusione della cerimonia, anche il main sponsor Thun ha inoltre consegnato i suoi omaggi agli ospiti della serata, tra cui figurava anche Tatti Sanguineti, da sempre sostenitore della manifestazione che ancora una volta dimostra la sua crescente vitalità. Collocato tra due importanti kermesse come Locarno e Venezia, il cosiddetto “festivalino” (come definito dallo stesso Sanguineti), continua infatti a richiamare il pubblico e a rinnovarsi, presentando anche quest’anno un programma variegato e sempre focalizzato non solo sui debutti degni di nota, ma anche su documentari, retrospettive, incontri ed eventi: tra questi, oltre all’anteprima nazionale del film Gli Asteroidi di Germano Maccioni (in concorso a Locarno e presentato a Mantova dallo stesso regista), spiccano inoltre la riproposizione di alcune celebri pellicole film in versione restaurata (come L’Uomo dei Cinque Palloni, Blow Up, Suspiria e West & Soda) e la rassegna dedicata a Bernardo Bertolucci (omaggiato con le proiezioni di diversi film da lui diretti), ma anche 4 masterclass, 2 workshop (a cura di Minimum Fax) e la collaborazione con la celebre piattaforma di recensioni MyMovies.it; proprio a quest’ultima è infatti intitolato il nuovo premio al miglior documentario, una delle più ghiotte novità del festival, introdotta proprio in occasione di questa decima edizione. Tale riconoscimento è andato a Crazy for Football di Volfango De Biasi, anch’esso chiamato sul palco a ritirare il premio assegnatogli con la seguente motivazione, offerta dal Direttore Responsabile Giancarlo Zappoli: “De Biasi, con la fondamentale collaborazione alle musiche di Michele Braga e dei componenti della sua straordinaria squadra, ha realizzato un film che va oltre la, talvolta, limitativa definizione di documentario. Ha saputo portare sullo schermo, senza mai cadere nella retorica, le storie individuali di persone affette da disagio psichico che da singoli che erano hanno saputo farsi squadra. Vincendo o perdendo. Sapendo però di avere comunque già vinto la partita più importante, quella della dignità e del rispetto della propria condizione”. Per il resto, anche quest’anno il festival ha visto inoltre la partecipazione di diverse personalità del cinema provenienti da tutta Italia, tra le quali, oltre all’attore Lino Guanciale, figura anche il regista Andrea Molaioli, ospite d’onore della cerimonia d’apertura, durante la quale, insieme alla produttrice Francesca Cima, ha introdotto la proiezione di Slam – Tutto per una Ragazza, suo ultimo film presentato al Torino Film Festival. Tutto ciò, in un’edizione che per il festival segna un compleanno importante che però, più che una meta, fa pensare ad un punto di partenza perché la kermesse, ormai uscita dalla giovinezza e già divenuta un punto di riferimento per il pubblico non solo mantovano, continua come suddetto a crescere proprio come la volontà degli organizzatori di intercettare un pubblico sempre più vasto e di proporre, grazie anche al solido lavoro di squadra, un’offerta di visione sempre più articolata e di qualità.