An Education

Inghilterra, 1961. La sedicenne Jenny (Carey Mulligan), appassionata di musica, si dedica con dedizione agli studi per essere ammessa ad Oxford. Ma l’incontro fortuito con il galante David (Peter Sarsgaard), trentenne che ama il divertimento e la bella vita, potrebbe distogliere la ragazza dai suoi progetti di vita, e condurla su un terreno scivoloso.

Alla base c’è un romanzo (tratto da una storia vera) di Nick Hornby, che già aveva visto adattati per lo schermo i suoi precedenti “Alta Fedeltà” e “About a Boy” (il primo decisamente più riuscito del secondo). Questa volta è lo stesso scrittore ad adattare per lo schermo il proprio romanzo, mentre al timone di regia c’è la danese Lone Scherfig. Ne è uscito un piccolo film, che pur non brillando per vette di stile o di originalità, riesce comunque a coinvolgere ed emozionare anche più delle aspettative. E il merito è proprio della fine sceneggiatura (candidata all’Oscar) che ha i suoi punti forti nella sapiente costruzione drammaturgica dai toni leggeri e delicati, e nella perfetta ed accuratissima descrizione delle psicologie dei personaggi. Ma grande contributo nella riuscita del film proviene anche dalla protagonista Carey Mulligan (promettente rivelazione da molti definita come una novella Audrey Hepburn per il talento precoce e i lineamenti fini e graziosi), ben supportata dal co-protagonista all’altezza Peter Sarsgaard. In tutto ciò, impreziosito da una deliziosa atmosfera anglo-francese anni Sessanta, da un’azzeccata colonna musicale e da una squadra di funzionali comprimari (tra i quali figurano Alfred Molina, Rosamunde Pike ed Emma Thompson), “An Education” si conferma una tenera e garbata pagina di educazione sentimentale – oltre che una piccola ma autentica lezione di vita – che cattura e coinvolge con tatto, leggerezza e sottile intelligenza. Insieme alla Mulligan e alla sceneggiatura, il film ha ricevuto la nomination all’Oscar anche come miglior film.