Match Point

L’americano Chris (Jonathan Rhys-Meyers) arriva a Londra per insegnare tennis nei club di lusso. Quando conosce la ricca Chloe (Emily Mortimer), che subito si innamora di lui, Chris vede nel matrimonio con la ragazza l’occasione per ritagliarsi un posto nell’alta società britannica. Ma quando nella sua vita subentra l’attricetta Nola (Scarlett Johansson), futura cognata di Chloe, lui ne rimane fatalmente attratto, ed inizia con lei una focosa relazione clandestina. Ma tutto ciò porterà ad estreme ed irreparabili conseguenze.

Il “match point” è il punto segnato alla fine, quello vincente che può anche ribaltare le condizioni dell’intera partita; non per niente il film parte con una palla da tennis che, lanciata, resta sospesa sul nastro e potrebbe cadere da una parte, oppure dall’altra. Caso e destino, finalità e fatalità: c’è tutto questo nell’opus 36 di Allen: a metà strada tra Dostojevskij e Dreiser, ma distaccandosi da entrambi attraverso una personale scrittura all’insegna di un funereo disincanto, il film è in definitiva un’analisi concreta e chirurgica sui rapporti condizionati dalle classi sociali: dall’imprevedibile itinerario del protagonista (che per certi versi può ricordare quello di Montgomery Clift nel classico “Un Posto al Sole”), emerge la sua doppia e celata identità (im)morale; ma c’è la fortuna che, appunto, gioca a suo vantaggio, e il delitto rimane senza castigo. Secco e impietoso ma denso e trascinante, può annoverarsi tra i migliori Allen degli ultimi anni, inserendosi a pieno titolo tra i suoi film più neri e lucidi, in linea con il precedente capolavoro “Crimini e Misfatti”. Arguta e sapiente l’intuizione di utilizzare musiche operistiche per l’intera colonna sonora, identificate dall’autore come perfetto contrappunto alla fatalità del dramma. Cast funzionale, con un Rhys-Meyers ammirevolmente sotto le righe e una magnetica Scarlett Johansson. Primo film di Allen girato in Inghilterra e presentato con successo al festival di Cannes, ha ottenuto una giustissima nomination all’Oscar per la migliore sceneggiatura originale.