W.E. – Edward e Wallis

1998: imprigionata in un matrimonio infelice, la giovane newyorchese Wally Winthrop (Abbie Cornish) si appassiona alla figura di Wallis Simpson (Andrea Riseborough), la divorziata che sposò Re Edoardo VII d’Inghilterra (James D’Arcy) che per lei abdicò nel 1936: nella sua personale rievocazione della controversa favola d’amore che scandalizzò l’opinione pubblica, la ragazza troverà un appiglio e uno stimolo per reagire.

Alla sua seconda prova dietro la macchina da presa dopo il curioso “Sacro e Profano” (2007), la popstar internazionale Madonna (anche co-sceneggiatrice con A. Keshishian), ha realizzato un film che, pur coerente con le intenzioni della cantante-regista per storia e tematiche (il provocatorio anticonformismo femminista connesso anche alla difficoltà di piegare il destino ai propri sogni), non cattura e non convince. Infarcito di incongrue velleità stilistiche, tiepido nel coinvolgimento e oltremodo ridondante nella sua iper-patinata eleganza da spot per una casa di moda (laccata fotografia di Hagen Bogdanski, musiche di classe di A. Korzeniowski e sfarzosi costumi di A. Phillips candidata all’Oscar), è un eccessivo e un po’ pomposo dramma dei sentimenti su doppio binario (con la parte reale – più vicina al gossip che alla Storia – leggermente superiore rispetto a quella – piatta e superficiale – di fiction a tesi), malcalibrato nella struttura, troppo superficiale nello scavo psicologico e assai incerto nella combustione drammatica anche a causa di imbarazzanti cadute nel mèlo convenzionale che nemmeno le giovani e volenterose promesse Cornish e Riseborough riescono a salvare. Golden Globe alla regista per la canzone dei titoli “Masterpiece”, da lei scritta e interpretata.