Il Matrimonio che Vorrei

Sposati da più di trent’anni e con figli ormai fuori casa, Kay (Meryl Streep) e Arnold (Tommy Lee Jones) hanno lasciato che la passione uscisse dal loro rapporto. Così, sperando di riaccendere la scintilla, la donna decide di trascinare il riluttante marito nel Maine per sottoporsi ad una settimana intensiva di terapia di coppia tenuta dal famoso dottor Feld (Steve Carell). Ma liberarsi delle inibizioni e soprattutto scavare nel loro rapporto si rivelerà per entrambi tutt’altro che facile.

Orchestrata con garbo dal regista D. Frankel (“Il Diavolo Veste Prada”), sapientemente sceneggiato della giovane Vanessa Franklin (attiva soprattutto in TV, ma capace di cogliere i tempi del cinema) e recitata benissimo dalla coppia di star (affiancata da un comico bravo), è una commedia agrodolce, maliziosa, quasi sofisticata nella sua scrittura abile e attenta, capace di affrontare argomenti credibili (un problema “over 50” non inflazionato e tutt’altro che indifferente) con una leggerezza arguta e misurata: l’happy end da commedia mainstream è forse prevedibile, ma il percorso scelto per arrivarvi è tutt’altro che scontato, e grazie alla formula collaudata il film funziona e coinvolge senza sfociare nella retorica del sentimentalismo ruffiano o nelle trappole della risata facile (la sequenza della pratica di sesso orale nella sala del cinema è impagabile per come riesce a divertire senza scadere nella volgarità). Qualche momento di accascio nella seconda parte, ma è poca cosa rispetto al brillante contesto, specie se a sostenere il gioco ci sono due interpreti di tale rilievo. Accanto al rude Tommy Lee Jones, la grande Meryl Streep (passati i 60 e arrivata al terzo Oscar) continua a destreggiarsi nei ruoli più diversi con incredibile freschezza e sempre notevole dimestichezza.