Blue Valentine

Lasciando la figlioletta ai nonni, i giovani coniugi Dean (Ryan Gosling) e Cindy (Michelle Williams) affittano una stanza in un motel cercando un modo per recuperare il loro rapporto, in grave instabilità. Tra ricordi e associazioni, sarà l’occasione per ripercorrere le tappe della loro relazione. Ma riusciranno a salvare il matrimonio?

Uscito in Italia con un vergognoso ritardo di quasi 3 anni, è il notevole esordio nel cinema di fiction (se non si conta il precedente “Brother Tied”, mai distribuito) del capace documentarista D. Cianfrance, che l’ha anche sceneggiato insieme a J. Curtis e C. Delavigne. Il soggetto fa perno su quello che probabilmente è il più universale, annoso, complesso ed irrisolto tra i quesiti emozionali, ovvero: perché un sentimento finisce? In definitiva, è la radiografia di una storia d’amore e contrasti, coinvolgente pur senza particolari straordinari, ma in questo caso, più che il “cosa”, importa il “come”: passando dall’innamoramento alla passione, dall’affetto alla crisi di coppia, dall’amore filiale all’usura delle relazioni, il regista ne osserva le fasi e le dinamiche con uno stile che fonde la lucida obiettività dello sguardo con la vibrante intensità che scaturisce dai corpi e dalle suggestioni, dagli sguardi e dai silenzi, il tutto attraverso una struttura narrativa frammentata che alterna e contrappone presente (girato in digitale) e passato (in 16mm), accostandoli e/o confrontandoli per analogie o per antitesi. Grande contributo dai due eccellenti protagonisti, anche produttori esecutivi: magnetico Gosling (lodevole anche nella metamorfosi fisica), e ottima ed incisiva la duttile Williams (candidata all’Oscar). Scritto nel 2003 e girato nel 2006 con fondi provenienti dall’Independent Filmmaker Project, nel 2010 venne presentato al Sundance dove finalmente trovò una distribuzione. A causa delle scene erotiche presenti nel film (specie quella del rapporto orale, impudica ma non certo scandalosa) la MPAA aveva inizialmente classificato il film come NC-17 (l’equivalente americano del nostro V. M. 18 anni), ma a seguito di una veemente polemica l’ordine di censura fu revocato e poi sostituto con un più adeguato R (minori fino a 17 anni accompagnati).