Prequel del fortunato “Monsters & Co.”, (candidato a 4 Oscar, tra cui miglior film d’animazione, e vincitore del premio per la migliore canzone originale), “Monsters University” è ricco di personaggi inediti che faranno da spalla alle avventure degli amati Sulley e Mike che tornano sul grande schermo in 3D. Risate e divertimento sono garantiti grazie anche alle musiche del compositore premio Oscar Randy Newman (“Monsters & Co.”, “Toy Story 3”), uno dei nomi che da quest’anno entrerà a far parte della Rock and Roll Hall of Fame. Ricco di risate e divertimento, questo nuovo film d’animazione Disney Pixar è diretto da Dan Scanlon (“Cars”, “Mater and the Ghostlight”, “Tracy”), prodotto da Kori Rae (“Up”, “Gli incredibili”, “Monsters & Co.”) e vanta le musiche del compositore premio Oscar Randy Newman (“Monsters & Co.”, “Toy Story 3”), uno dei nomi che da quest’anno entrerà a far parte della Rock and Roll Hall of Fame.
LA TRAMA
La matricola Mike Wazowski (voce originale di Billy Crystal), ha sognato di diventare uno spaventatore sin da quando era un piccolo mostro e sa meglio di chiunque altro che i migliori spaventatori vengono dalla Monsters University (MU). Ma durante il primo semestre proprio alla MU, i suoi piani vengono sconvolti dall’incontro con lo spocchioso James P. Sullivan, detto “Sulley” (voce originale di John Goodman), uno spaventatore dal talento naturale. Il loro spirito competitivo fuori controllo li farà cacciare dall’esclusivo programma per spaventatori dell’Università e, come se ciò non bastasse, si renderanno conto che l’unico modo per rimettere le cose a posto sarà quello di lavorare insieme, facendo squadra con un gruppo di mostri scapestrati.
BENVENUTI ALLA MU
Gli sceneggiatori riportano i personaggi indietro nel tempo
“Volevamo che Monsters University fosse la storia di Mike” afferma il regista Dan Scanlon. “La sua sincerità e il suo spirito d’iniziativa sono irresistibili, la sua ricerca è così personale”.
Fin dall’inizio Scanlon era attratto dall’idea di un personaggio alla scoperta di sé. “Impostando la storia nel periodo in cui Mike si avventura per la prima volta nel mondo da solo ci ha permesso di esplorare a fondo questo viaggio di autoconsapevolezza, sperimentando insieme a lui il divertimento, gli alti e bassi, le amicizie e le rivelazioni che si susseguono nella crescita. È durante questi anni, all’università ma non solo, che tendiamo a imparare chi siamo. E non è necessariamente chi pensavamo di essere”.
“Mike è sicuro di sé, incrollabile nelle sue convinzioni” afferma il produttore Kori Rae. “Ma il sogno di Mike — diversamente da Mike — è davvero grande. Non gli viene mai in mente che potrebbe non realizzare il suo obiettivo. Non sempre otteniamo quello che vogliamo, compresi i sogni di una vita. È forse la lezione più difficile da affrontare, ma è quella che segna la maturità”.
Pete Docter, regista di “Monsters & Co.” ha avuto un ruolo chiave nello sviluppo dei momenti più rilevanti di “Monsters University”. “Un tema che è venuto fuori subito era l’idea per cui quando si chiude una porta se ne apre sempre un’altra” afferma Docter. “Nel primo film le porte sono state così cruciali dal punto di vista visivo, che questa idea è di fatto balzata fuori in modo lampante. Abbiamo capito che il messaggio principale in molti film, soprattutto quelli per bambini, è ‘Se ci provi e ci riprovi e credi in te stesso, puoi fare qualsiasi cosa!’. E non è affatto un cattivo messaggio, ma non sempre è veritiero. Cosa fai quando il tuo sogno si spezza?”.
INDIETRO NEL TEMPO
Fin dal momento in cui “Monsters & Co.” uscì nei cinema italiani il15 marzo 2002, il team dei Pixar Animation Studios sapeva che Mike, Sulley e il mondo dei mostri avrebbe toccato il pubblico di tutto il mondo in modo notevole. Così l’idea di riportarli sul grande schermo è stata accolta molto bene. Come farlo però è stata tutta un’altra storia, letteralmente.
Il produttore esecutivo John Lasseter dichiara: “Quando in Pixar creiamo un film originale, per quando è terminato conosciamo i personaggi, sono come amici; sono come una famiglia; sono parte di noi. È sempre con gioia e tristezza che salutiamo personaggi come questi. È così divertente iniziare a trovare nuove idee da realizzare in un mondo che amiamo già, ma dovevamo venire fuori con una storia che fosse bella quanto o più dell’originale”.
Spiega Scanlon: “Una delle sfide poste da un prequel è che per definizione tutti sanno come finisce la storia. Quindi potrebbe essere difficile svelare la trama, perché sappiamo che tutto andrà per il meglio. È difficile decidere come procedere. Devi imparare qualcosa di nuovo sui personaggi, cosa che facciamo in “Monsters University”. Dobbiamo spingere la storia tanto lontano da minacciare il modo in cui il pubblico ha percepito questi personaggi fino a oggi, assicurandoci allo stesso tempo che per la fine del film saremo riusciti a fare esattamente il contrario avvicinando il pubblico ancora di più a Mike e Sulley”.
Rae aggiunge: “Potrebbe essere follemente difficile realizzare un prequel che non sia prevedibile, creare una storia con svolte e intrecci imprevisti ed evoluzioni sorprendenti dei personaggi. Ma gli sceneggiatori hanno scavato davvero a fondo e hanno sviluppato certi dettagli di questi personaggi fino a creare una trama divertente ed emozionante che il pubblico non si sarebbe mai aspettato”.
Secondo Mann, sapere come finisce la storia ha offerto ai produttori opportunità molto interessanti. “Potrai anche sapere dove andranno a finire” afferma Mann, “ma non sai come ci sono arrivati. Quindi è il viaggio ciò che importa davvero, un’idea che si snoda lungo l’intero film”.
Scanlon concorda: “L’intero processo di produzione rispecchia il percorso che i nostri personaggi intraprendono in questo film. Non è una linea diritta dall’inizio alla fine, ma è piena di alti e bassi, svolte e molte deviazioni. Ma, come la storia di Mike, tutto va esattamente come deve andare”.
Il regista si leva il cappello di fronte al suo team Pixar. “L’ambiente di collaborazione che si è creato qui è qualcosa di unico e prezioso. Ricevo riscontri da alcuni degli esponenti di maggior talento del settore. Non ci si aspetta che io li incorpori tutti o solo qualcuno, ma sono migliore grazie a loro. E così anche il film. Credetemi, mi identifico con la storia di Mike e Sulley”.
Il loro viaggio non è facile, certo, ma secondo Scanlon è un’avventura. “È un film sull’università, una storia di crescita, quindi abbiamo voluto che fosse davvero divertente, cogliendo quell’esperienza di scoperta di sé. Ci sarà da ridere, ma sarà anche emozionante e condivisibile. La cosa più importante per noi è raccontare una storia che faccia stare bene chi la guarda. Magari qualcuno ha appena subito una sconfitta o sente che un grande sogno si è appena infranto. Quella persona potrebbe uscire dal cinema pensando che c’è speranza, che succede a tutti. Il loro sogno potrebbe dover cambiare, ma non è la fine del mondo”.
LA REALIZZAZIONE DEI MOSTRI
Il reclutamento per Monsters University
Se i produttori sono stati sicuramente in grado di partire in quarta quando è arrivato il momento di creare il loro cast di personaggi per “Monsters University” (tre personaggi chiave ritornano e c’era già una traccia per il mondo dei mostri da “Monsters & Co.”), hanno avuto comunque un grande lavoro da fare. “Dovevamo portare indietro nel tempo Mike e Sulley” racconta il regista Dan Scanlon. “Dovevamo farli più giovani, ragazzi da università, ma come si fa con dei mostri?”.
La cosa si è dimostrata una sfida per Scanlon e il team di produzione. Gli artisti hanno fatto riferimento ad alcuni attori di primo piano dalla lunga carriera confrontando le loro immagini a età diverse. Per Mike, hanno studiato come invecchiano le rane per stabilire come sarebbe stato il suo aspetto in età più giovane. Quindi Nierva, il direttore artistico per i personaggi Jason Deamer e diversi membri del team di produzione hanno applicato le loro conoscenze per creare versioni più giovani di Mike e Sulley. “Li abbiamo fatti più magri, abbiamo accorciato le loro corna, rimosso le rughe dell’età e schiarito i loro occhi e accentuato i loro colori” racconta Deamer. “Abbiamo messo insieme alcuni movimenti minimi e ci ha sorpreso come appaiono diversi rispetto alle versioni più vecchie. Abbiamo pensato che l’effetto generale fosse grandioso. Ma non era abbastanza: una palla verde lievemente più magra con un occhio non era solo quello. Quando estrai l’essenza dell’aspetto di qualcuno, quali siano gli elementi base, è ciò che ricorderai anche dieci anni dopo aver visto il film”.
Per Nierva, ci sono 500 personaggi in “Monsters University”, in media più di 25 personaggi per ripresa, il doppio rispetto a film Pixar precedenti. Gli artisti hanno disegnato e modellato molti degli oltre 400 personaggi secondari all’inizio della produzione, mentre gli sceneggiatori si occupavano dei dettagli dell’avventura universitaria di Mike e Sulley.
COSTRUIRE UNA SCUOLA DI 700 ANNI
Il team di produzione fonde ricerca e immaginazione per costruire un mondo di mostri tutto nuovo
Il mondo di “Monsters University” ha richiesto agli artisti di esplorare archi temporali diversi per disegnare gli esterni e gli interni del campus. E la loro lista delle cose da fare era lunga, dalle grandi sale di lettura, interni ed esterni, fino ai dormitori e alle confraternite. Si aggiunga la nuova creazione della stessa “Monsters & Co.”, in due diversi periodi temporali.
Il primo film ha dato ai produttori un luogo da cui partire, afferma il regista di “Monsters & Co.” Pete Docter. “I ragazzi hanno fatto tantissime ricerche per il primo film. Abbiamo capito che i dettagli architettonici, come fiori o foglie, non avrebbero avuto alcun senso per dei mostri, che preferirebbero decorazioni come zanne, artigli e denti. Il team di “Monsters University” l’ha colto appieno e si è spinto anche oltre”.
Creare lo scenario universitario è stata un’impresa monumentale. “Penso che quando abbiamo iniziato non avevo in mente un aspetto specifico per la scuola” afferma il regista Dan Scanlon. “Ma quando abbiamo fatto le nostre ricerche, mentre guardavamo tutte le diverse scuole, abbiamo scoperto che quelle che ci interessavano di più erano un po’ più disordinate. Volevamo che la scuola dimostrasse di avere una storia, senza essere troppo seriosa. Volevamo un’istituzione esclusiva ma che fosse anche divertente. Abbiamo parlato molto dell’idea di avere colline nel campus e percorsi serpeggianti e edifici dietro edifici, dando la sensazione che ci fosse sempre qualcosa dietro l’angolo. Dopo tutto, la vita del college è così. Tutto questo è diventato uno dei fondamenti della scuola”.
FEATURETTE: “MONSTERIZING”
IL REMAKE DI MONSTERS & CO.
Lo scenografo Ricky Nierva dice che il team è stato felice di avere un modello della fabbrica di urla da Monsters & Co. “Abbiamo pensato fosse fantastico avere il vantaggio delle bellissime scenografie originali di Harley Jessup e Bob Pauley.”
Ma per creare la piattaforma di urla per la scena di apertura con il giovane Mike, che si svolge circa 20 anni prima del primo film, e la scena 10 anni dopo, quando la Oozma Kappa fa una visita improvvisata alla “Monsters & Co.”, i produttori hanno dovuto ripensare all’ambiente della fabbrica. “Non potevamo semplicemente riprendere l’ambiente originale” afferma Nierva. “La tecnologia era andata troppo avanti. Abbiamo dovuto ricostruirla dalle bozze e immaginare cose che sarebbero state diverse considerata la differenza temporale”.
Per esempio, Nierva e il team di produzione hanno dovuto ripensare al tabellone dei leader Spaventatori della Monsters & Co. “Nel film originale i totali delle urla ottenute vengono mostrati su una parete di televisori” dice Nierva. “Così abbiamo pensato che all’inizio si sarebbe potuto cominciare come in una vecchia stazione ferroviaria con i numeri rotanti. Penso che sia proprio una bella idea, abbastanza diversa, ma comunque legata al film originale.
“Prendiamo in considerazione l’evoluzione dei telefoni cellulari” continua Nierva, “da veri e propri mattoni a piccoli telefoni. In questo modo abbiamo garantito che le piattaforme per le porte fossero più grandi e più grosse per rispecchiare un tempo passato”.
I produttori si sono occupati di una serie di ambienti, dagli esterni del campus (una ripresa mostra mostri subacquei che raggiungono a nuoto le lezioni) fino alle bombole per le urla e i laboratori delle porte e il campo da football della MU. Il filo conduttore, ovviamente, era costituito dal caratterizzare ogni ambiente per i personaggi che lo abitano. Il produttore esecutivo John Lasseter dichiara: “È un film davvero bello. Coglie l’essenza di un ambiente universitario e i dettagli sono molto divertenti, perché se si osserva da vicino, tutto è ‘mostrizzato’. E ancora meglio, sostiene l’ottimismo di Mike quando arriva all’università alla ricerca della realizzazione dei suoi sogni”.
ILLUMINATI
Monsters University ricorre a nuove tecnologie
Tornando indietro al 2001 quando Mike, Sulley e un cast colorato di personaggi hanno fatto il loro debutto sul grande schermo con “Monsters & Co.”, Pixar aveva affrontato grandi sfide e realizzato innovazioni tecniche nel settore delle pellicce (la complessità del modo in cui si muoveva, era illuminata e spazzolata) e la simulazione degli abiti, principalmente la maglietta di Boo. A quel tempo, il superpeloso Sulley era stato così complicato e aveva richiesto così tanto lavoro che i produttori avevano dovuto limitarsi nel loro desiderio di aggiungere altre creature pelose. Ora, con “Monsters University”, i magici tecnici Pixar hanno alzato la posta, cogliendo molte nuove sfide per farne il film più ambizioso in termini di illuminazione, simulazione e elaborazione. Mostri pelosi a parte, il nuovo approccio all’illuminazione dà al film un senso artistico di realismo che amplifica l’esperienza.
Per dare un’idea dell’enorme portata del progetto, “Monsters University” ha richiesto 100 milioni di ore di CPU per l’elaborazione, pari a 10.000 anni per un solo computer, il massimo raggiunto nella storia della Pixar. In media, ogni fotogramma (se realizzato su un singolo computer) avrebbe richiesto circa 29 ore. La fabbrica di elaborazione di Pixar (la rete di computer e unità di elaborazione) è quasi raddoppiata rispetto a quanto era per Ribelle – The Brave per rispondere alle necessità della produzione. Inoltre, ogni computer è stato trasformato in un multiprocessore (con 12 processori ciascuno) per permettere che le riprese fossero spezzate e elaborate simultaneamente su diverse macchine usando il multithreading.
Una delle più grandi innovazioni nella creazione di “Monsters University” è stata l’adozione da parte della Pixar di un nuovo processo di illuminazione chiamato illuminazione globale (GI), un approccio rivoluzionario all’illuminazione che il team tecnologico Pixar ha sviluppato ulteriormente per dare al film una sorprendente tavolozza visiva. L’illuminazione globale consente ai produttori di usare sorgenti di luce settoriali, invece di centinaia di luci singole, per dare un effetto più preciso e realistico. Uno dei principali vantaggi di questo approccio sta nel fatto che i produttori riescono ad avere un’idea immediata molto rapida di quella che sarà l’illuminazione finale, invece di aspettare fino alla fine del processo di produzione, come accade tradizionalmente.
Chris King, responsabile dell’illuminazione globale per il film, afferma: “Per illuminare un film di animazione computerizzata simuliamo la fisica della luce nella scena. In realtà, la luce entra e poi rimbalza all’infinito su tutte le superfici presenti nella scena. È impossibile computerizzare questo effetto, quindi abbiamo in qualche modo semplificato il problema. In questo film abbiamo rimosso le semplificazioni che usavamo in passato e abbiamo simulato luci e superfici in modo molto più accurato”.
PERSONAGGI E FOLLE: PIÙ MOSTRI CHE MAI
Con la sua ambientazione universitaria, “Monsters University” richiede una vasta popolazione di studenti, professori e mostri vari. Il supervisore ai personaggi Christian Hoffman ha guidato il lato tecnico della creazione di circa 500 personaggi diversi, costruiti su sei modelli archetipici di base.
Il direttore della supervisione tecnica Sanjay Bakshi era responsabile della supervisione dei team responsabili di movimento, ombra e modellazione dei personaggi, oltre ad altri incarichi relativi a ambienti, layout, effetti e tecnologia globale. JD Northrup era incaricato della squadra tecnica per le folle e del loro compito di affollare stadi, classi e attività del campus. Adam Burke supervisionava il team di animazione delle folle. “Il numero e la varietà dei personaggi hanno rappresentato da soli una grande sfida di questo film” afferma Bakshi. “È un film sull’università che ha luogo in un campus grande e movimentato, quindi abbiamo dovuto creare una tonnellata di studenti per dare l’idea di un vero campus, solo mostruoso. Le nostre squadre di movimentazione e ombreggiatura hanno dovuto affrontare una vera promiscuità nella popolazione, cosa che non era accaduta nell’originale “Monsters & Co.”, in cui braccia e tentacoli erano movimentati indipendentemente dai corpi. Per questo film, volevamo che i nostri personaggi fossero organici e carnosi. Sapevamo che avremmo avuto bisogno di centinaia di personaggi, così abbiamo creato specie diverse con caratteristiche archetipiche. Da lì siamo riusciti a creare comandi sofisticati e modificare le proprietà per garantire la varietà”. Hoffman aggiunge: “Abbiamo creato sei diversi tipi di mostri per i personaggi secondari che alla fine continuavamo a rimettere in circolazione, aggiungendo corna, arpioni, capelli e altre cose per variare ancora di più. I Charlie (il nome è ripreso da un personaggio di aspetto simile in “Monsters & Co.”) sono personaggi con globi oculari su peduncoli oculari e tentacoli al posto di braccia e gambe. Gli Spiff hanno un aspetto più umano, ma con un corno al posto del naso. I Pill sono a forma di torre con tre occhi e arti pelle e ossa. I Block sono veri e propri colossi con corpi squadrati. I mostri Fungus hanno l’aspetto di lumaconi e scivolano sul terreno. Hanno due grandi occhi sporgenti, un piccolo corpo tondo e arti pelle e ossa.
“Uno dei grandi vantaggi di questo film è dato dai comandi per l’animazione o AVAR” continua Hoffman. “Il livello di sofisticazione è migliorato molto. Siamo in grado di ottenere espressioni molto più particolareggiate. Per esempio, possiamo muovere l’angolo della bocca e ottenere una risposta molto sofisticata nella guancia, che prima non era possibile. Gli animatori possono davvero spingere i personaggi in modo da farli apparire più carnosi e naturali. C’è molto più movimento nei volti”.
Creare folle di mostri per le scene nel campus, in classe e nelle gare dei Giochi annuali dello Spavento è stata un’altra parte importante nel racconto della storia e nella sua credibilità. “Si tratta di un film piuttosto imponente dal punto di vista delle folle” afferma Northrup, responsabile del team tecnico per le folle. “In una scena nello stadio di football, ci sono circa 5000 mostri. Molte altre scene contano folle di medie dimensioni, con 200-400 personaggi. La cosa complicata in questo film è la densità dei personaggi. Probabilmente qui vediamo più personaggi in più scene rispetto a qualsiasi altro film Pixar.
“Uno degli aspetti per cui questo film è diverso da qualsiasi altro è la varietà dei tipi di personaggi tra cui abbiamo dovuto scegliere” aggiunge Northrup. “Ci siamo anche concentrati sui cicli della camminata, dovevano essere naturali, perché si tratta di un campus universitario e sapevamo che ci sarebbero state molte riprese di pedoni. La prima prova per noi è stata la sequenza di apertura, dove vediamo Mike camminare nel campus per la prima volta. L’inquadratura passa attraverso ambienti molto diversi nel campus, finendo con Mike che entra nel suo dormitorio. È una scena ambientale molto ampia e il campus brulica di attività. Ci sono circa 500 personaggi nel mini-cortile quadrato e poi Mike si sposta nel quadrato principale con altri 800 personaggi”.
Northrup dichiara che il team è particolarmente orgoglioso della sequenza della gara finale che ha luogo in un grande anfiteatro. Racconta che non è stato facile popolare l’arena con circa 1600 mostri che andavano e venivano, applaudendo e invadendo il campo.
“Monsters University” arriverà nelle sale italiane il 21 Agosto 2013, in Disney Digital 3D.