Bastardi Senza Gloria

Bastardi Senza Gloria

Nella Francia occupata dai tedeschi, la giovane ebrea Shoshanna (Melanie Laurent) riesce a sfuggire al massacro della sua famiglia compiuto dallo spietato colonnello delle SS Hans Land (Christoph Waltz).  medita un attentato al Fuhrer e ai nazisti. Qualche tempo dopo, la ragazza è diventata proprietaria di un cinema di Parigi, dove, per un caso fortuito, lo Stato Maggiore del Terzo Reich assisterà alla proiezione di un film di propaganda. Cogliendo l’occasione, Shoshanna decide così di organizzare un attentato al Fuhrer e ai suoi uomini: nella sua “missione”, troverà un aiuto nei “Bastardi”, famigerato gruppo di ebrei americani giustizieri di nazisti, guidati dal tenente Aldo Raine (Brad Pitt).

Scandito in cinque grandi capitoli, ognuno con una sua autonoma chiave espressiva (ad omaggio di cinque differenti generi cinematografici) è uno dei migliori e più ambiziosi film di Tarantino, in cui la sagace e sapiente struttura drammaturgica si snoda attorno ad una “doppia vendetta” che ha luogo, non certo casualmente, in un cinema; con il suo stile eccentrico, autoriale e personalissimo nel suo continuo gioco di geniali trovate di regia e di sorprendenti invenzioni filmiche, il regista del Tennesse ha realizzato un esaltante cocktail di generi, di stili ma anche di lingue (il suo poliglottismo è funzionale al racconto), riuscendo sapientemente a fondere il cinema di genere di serie B (condito con irriverenti toni quasi da “cartoon per adulti”) con la “dramedy” in costume alla Lubitsch (pur beffardamente reinventato con innovativo piglio moderno). Così, attraversato da musiche di Bowie, Tiomkin e (ovviamente) Morricone, il film procede alternando scene di azione scatenata a lunghe sequenze di dialogo, e disseminando l’atipica trama “fantastorica” con una miriade di citazioni cinematografiche, in un salendo di forti emozioni contrastanti, che catturando e coinvolgono lo spettatore fino a travolgerlo con un esaltante finale “esplosivo”. Grandiosa galleria di personaggi tanto fantasiosi quanto memorabili: ambigue dark ladies ebree in veste di patriottiche vendicatrici (la sorpresa Melanie Laurent, vestita come Danielle Darrieux e amante del cinema come lo stesso Tarantino), guerrieri anarchici armati di mazza e mitra (i convincenti Brad Pitt ed Eli Roth), dive del cinema che diventano spie cospiratrici (Diane Kruger) e spietati nazisti sadici e sanguinari inquadrati finanche con sarcastica ironia grottesca (vedere lo strepitoso Christoph Waltz, vincitore di Oscar e Golden Globe con grande merito). Insignito di altre 7 nomination all’Oscar (tra cui miglior film, regia e sceneggiatura), è anche il più grande successo di Tarantino, autore di un cinema che, in questo caso come anche in precedenza, convince per quello che è, con il suo bisogno di imperfezione che diventa funzionale espediente autoriale (un esempio è il titolo originale del film, in cui lo sgrammaticato “Basterds” sostituisce il corretto “Bastards”), e con la convinzione, derivata dalla sua cinefilia, che la verosimiglianza può anche scindere la realtà: se la grande potenza illusioria del cinema può ancora far sognare, allora può anche, almeno sullo schermo, cambiare la Storia.

Bastardi Senza Gloria
Bastardi Senza Gloria
Summary
"Inglourious Basterds"; di QUENTIN TARANTINO; con BRAD PITT, MELANIE LAURENT, CHRISTOPH WALTZ, DIANE KRUGER, ELI ROTH, DANIEL BRUHL, MICHAEL FASSBENDER, TIL SCHWEIGER, MIKE MEYERS, ROD TAYLOR, MAGGIE CHEUNG, SAMM LEVINE, B. J. NOVAK; azione/ guerra/ drammatico; USA/ Germania, 2009; durata: 160';
80 %
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