Tra molte conferme e qualche sorpresa, i David di Donatello 2016 sono stati assegnati lunedì 18 aprile durante una serata di premiazione completamente rinnovata per rendere omaggio al cinema italiano con uno spettacolo finalmente all’altezza del prestigioso riconoscimento.
Infatti, per il suo sessantesimo anniversario l’Ente David dell’Accademia del Cinema Italiano ha deciso di puntare su uno show in grande stile negli Studios di una via Tiburtina trasformata in una piccola Hollywood Boulevard all’italiana con tanto di tappeto rosso, a cui è seguita una cerimonia su modello della notte degli Oscar prodotta e trasmessa in diretta (anche in chiaro) per la prima volta da Sky Cinema, che ne ha affidato la conduzione ad Alessandro Cattelan.
Per quanto riguarda i vincitori, ad aggiudicarsi il premio più importante, ovvero quello per il miglior film, è il grande successo Perfetti Sconosciuti di Paolo Genovese, che ha ritirato la statuetta visibilmente emozionato. Salito sul palco insieme agli interpreti, al momento della consegna del premio il regista ha commentato: “Faccio commedie, non sono abituato a vincere premi”. Il suo apprezzatissimo film, agrodolce commedia corale che attraverso una cena tra amici dai risvolti inaspettati mette in luce come i cellulari siano diventati la scatola nera delle nostre vite, ottiene anche il premio alla migliore sceneggiatura, scritta dallo stesso Genovese con Filippo Bologna, Paolo Costella, Paola Mammini e Rolando Ravello.
A vincere in numeri, con 7 premi a testa, sono però due film di genere, assai differenti tra loro (per stile, autore, produzione e data di uscita) ma diversi anche dal cinema italiano a cui siamo abituati: il primo è Il Racconto dei Racconti di Matteo Garrone (ambizioso fantasy tratto dai racconti di Basile già in concorso alla scorsa edizione del festival di Cannes), che fa piazza pulita nelle categorie tecniche (ottenendo le statuette per scenografia, costumi, trucco, acconciature, effetti digitali e fotografia al grande Peter Suschitzky, assente alla cerimonia), aggiudicandosi inoltre il premio alla migliore regia; il secondo è Lo Chiamavano Jeeg Robot dell’esordiente Gabriele Mainetti (riuscita risposta italiana ai film di supereroi ed autentico caso della stagione cinematografica italiana), che oltre alle statuette al produttore, al montaggio e al regista (premiato per il miglior debutto) trionfa invece nelle categorie della recitazione, conquistando tutti e quattro i riconoscimenti agli attori: ad aggiudicarsi i premi come miglior attore a attrice protagonisti sono infatti Claudio Santamaria e la rivelazione Ilenia Pastorelli (che batte Juliette Binoche e Valeria Golino), mentre a vincere come migliori non protagonisti sono Antonia Truppo (che ha la meglio su Piera Degli Esposti e Claudia Cardinale) e Luca Marinelli; quest’ultimo, candidato anche come miglior protagonista per l’applaudito Non Essere Cattivo di Claudio Caligari, soffia quindi la vittoria all’ugualmente quotato co-protagonista Alessandro Borghi, che con lui condivideva il vanto di una doppia nomination concorrendo a sua volta per il premio in due differenti categorie, come non protagonista per Suburra di Stefano Sollima e come protagonista per il film di Caligari.
E proprio Non Essere Cattivo (che aveva fatto ottenere una candidatura postuma al compianto regista recentemente scomparso) si rivela purtroppo uno dei grandi sconfitti di questa edizione: infatti, a fronte delle sue 16 candidature, il film (che guidava la competizione insieme a quello di Mainetti) ha inaspettatamente ottenuto un solo premio tecnico per il miglior fonico di presa diretta. A sorpresa, nessun premio anche per Fuocoammare di Gianfranco Rosi, che dopo la recente vittoria all’ultimo festival di Berlino si presentava come uno dei principali favoriti in quattro importanti categorie.
Due premi tecnici invece per Youth – La Giovinezza di Paolo Sorrentino, che si impone invece nelle categorie dedicate alla colonna sonora aggiudicandosi i premi al migliori musicista e alla miglior canzone (la bellissima “Simple Song #3”, interpretata da Sumi Jo e già candidata all’Oscar), entrambi assegnati al grande David Lang (anch’esso non presente alla cerimonia).
Per quanto riguarda le pellicole non italiane in lizza per il premio, a trionfare come miglior film europeo è lo splendido Il Figlio di Saul dell’esordiente ungherese László Nemes (già premiato agli Oscar), mentre Il Ponte delle Spie di Steven Spielberg si aggiudica il David come miglior film straniero. Infine, se a vincere il David Giovani è (a sorpresa) La Corrispondenza di Giuseppe Tornatore, a conquistare la statuetta come miglior documentario è invece S is for Stanley di Alex Infascelli, mentre Bellissima di Alessandro Capitani ottiene il premio come miglior cortometraggio.
Di seguito, tutti i candidati e i vincitori (in rosso) della 60esima edizione dei premi David di Donatello.
MIGLIOR FILM
- Fuocoammare di Gianfranco Rosi
- Il racconto dei racconti – Tale of Tales di Matteo Garrone
- Non essere cattivo di Claudio Caligari
- Perfetti sconosciuti di Paolo Genovese
- Youth – La giovinezza di Paolo Sorrentino
MIGLIOR REGISTA
- Gianfranco Rosi per Fuocoammare
- Matteo Garrone per Il racconto dei racconti – Tale of Tales
- Claudio Caligari per Non essere cattivo
- Paolo Genovese per Perfetti sconosciuti
- Paolo Sorrentino per Youth – La giovinezza
MIGLIOR REGISTA ESORDIENTE
- Carlo Lavagna per Arianna
- Adriano Valerio per Banat – Il viaggio
- Piero Messina per L’attesa
- Gabriele Mainetti per Lo chiamavano Jeeg Robot
- Fabio Bonifacci e Francesco Micciché per Loro chi?
- Alberto Caviglia per Pecore in erba
MIGLIORE SCENEGGIATURA
- Edoardo Albinati, Ugo Chiti, Matteo Garrone e Massimo Gaudioso per Il racconto dei racconti – Tale of Tales
- Nicola Guaglianone e Menotti per il film Lo chiamavano Jeeg Robot
- Claudio Caligari, Giordano Meacci e Francesca Serafini per Non essere cattivo
- Filippo Bologna, Paolo Costella, Paolo Genovese, Paola Mammini e Rolando Ravello per Perfetti sconosciuti
- Paolo Sorrentino per Youth – La giovinezza
MIGLIOR PRODUTTORE
- 21uno Film, Stemal Entertainment, Istituto Luce-Cinecittà, Rai Cinema, Les Films d’Ici con Arte France Cinéma per Fuocoammare
- Archimede, Rai Cinema per Il racconto dei racconti – Tale of Tales
- Gabriele Mainetti per Goon Films, Rai Cinema per Lo chiamavano Jeeg Robot
- Paolo Bogna, Simone Isola e Valerio Mastandrea per Kimera Film, con Rai Cinema e Taodue Film, produttore associato Pietro Valsecchi, in collaborazione con Leone Film Group per Non essere cattivo
- Nicola Giuliano, Francesca Cima, Carlotta Calori per Indigo Film per Youth – La giovinezza
MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTA
- Àstrid Bergès-Frisbey per Alaska
- Paola Cortellesi per Gli ultimi saranno ultimi
- Sabrina Ferilli per Io e Lei
- Juliette Binoche per L’attesa
- Ilenia Pastorelli per Lo chiamavano Jeeg Robot
- Valeria Golino per Per amor vostro
- Anna Foglietta per Perfetti sconosciuti
MIGLIORE ATTORE PROTAGONISTA
- Claudio Santamaria per Lo chiamavano Jeeg Robot
- Alessandro Borghi per Non essere cattivo
- Luca Marinelli per Non essere cattivo
- Marco Giallini per Perfetti sconosciuti
- Valerio Mastandrea per Perfetti sconosciuti
MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA
- Piera degli Esposti per Assolo
- Antonia Truppo per Lo chiamavano Jeeg Robot
- Elisabetta De Vito per Non essere cattivo
- Sonia Bergamasco per Quo vado?
- Claudia Cardinale per Ultima fermata
MIGLIORE ATTORE NON PROTAGONISTA
- Valerio Binasco per Alaska
- Fabrizio Bentivoglio per Gli ultimi saranno ultimi
- Giuseppe Battiston per La felicità è un sistema complesso
- Luca Marinelli per Lo chiamavano Jeeg Robot
- Alessandro Borghi per Suburra
MIGLIOR AUTORE DELLA FOTOGRAFIA
- Peter Suschitzky per Il racconto dei racconti – Tale of Tales
- Michele D’Attanasio per Lo chiamavano Jeeg Robot
- Maurizio Calvesi per Non essere cattivo
- Paolo Carnera per Suburra
- Luca Bigazzi per Youth – La giovinezza
MIGLIOR MUSICISTA
- Alexandre Desplat per Il racconto dei racconti – Tale of Tales
- Ennio Morricone per La corrispondenza
- Michele Braga e Gabriele Mainetti per Lo chiamavano Jeeg Robot
- Paolo Vivaldi (con Alessandro Sartini) per Non essere cattivo
- David Lang per Youth – La giovinezza
MIGLIOR CANZONE ORIGINALE
- Torta di noi, dal film La felicità è un sistema complesso – musica, testi e interpretazione di Niccolò Contessa
- A cuor leggero, dal film Non essere cattivo – musica, testi e interpretazione di Riccardo Sinigallia
- Perfetti sconosciuti, dal film Perfetti Sconosciuti – musica di Bungaro e Cesare Chiodo, testi e interpretazione di Fiorella Mannoia
- La prima repubblica, dal film Quo vado? – musica, testi e interpretazione di Luca Medici (Checco Zalone)
- Simple Song #3, dal film Youth – La giovinezza – musica e testi di David Lang, interpretazione di Sumi Jo
MIGLIOR SCENOGRAFO
- Dimitri Capuani e Alessia Anfuso per Il racconto dei racconti–Tale of Tales
- Maurizio Sabatini per La corrispondenza
- Massimiliano Sturiale per Lo chiamavano Jeeg Robot
- Giada Calabria per Non essere cattivo
- Paki Meduri per Suburra
- Ludovica Ferrario per Youth – La giovinezza
MIGLIOR COSTUMISTA
- Massimo Cantini Parrini per Il racconto dei racconti – Tale of Tales
- Gemma Mascagni per La corrispondenza
- Mary Montalto per Lo chiamavano Jeeg Robot
- Chiara Ferrantini per Non essere cattivo
- Carlo Poggioli per Youth – La giovinezza
MIGLIOR TRUCCATORE
- Gino Tamagnini con (make up effects) Valter Casotto, Luigi D’Andrea per Il racconto dei racconti – Tale of Tales
- Enrico Iacoponi per La corrispondenza
- Giulio Pezza per Lo chiamavano Jeeg Robot
- Lidia Minì per Non essere cattivo
- Maurizio Silvi per Youth – La giovinezza
MIGLIOR ACCONCIATORE
- Francesco Pegoretti per Il racconto dei racconti – Tale of Tales
- Elena Gregorini per La corrispondenza
- Angelo Vannella per Lo chiamavano Jeeg Robot
- Sharim Sabatini per Non essere cattivo
- Aldo Signoretti per Youth – La giovinezza
MIGLIOR MONTATORE
- Jacopo Quadri per Fuocoammare
- Andrea Maguolo (con Federico Conforti) per Lo chiamavano Jeeg Robot
- Consuelo Catucci per Perfetti sconosciuti
- Patrizio Marone per Suburra
- Cristiano Travaglioli per Youth – La Giovinezza
MIGLIOR FONICO DI PRESA DIRETTA
- Maricetta Lombardo per Il racconto dei racconti – Tale of Tales
- Valentino Giannì per Lo chiamavano Jeeg Robot
- Angelo Bonanni per Non essere cattivo
- Umberto Montesanti per Perfetti sconosciuti
- Emanuele Cecere per Youth – La giovinezza
MIGLIORI EFFETTI DIGITALI
- EDI – Effetti Digitali Italiani per Game Therapy
- Makinarium per Il racconto dei racconti – Tale of Tales
- Chromatica per Lo chiamavano Jeeg Robot
- Visualogie per Suburra
- Peerless per Youth – La giovinezza
MIGLIOR DOCUMENTARIO DI LUNGOMETRAGGIO
- I bambini sanno di Walter Veltroni
- Harry’s Bar di Carlotta Cerquetti
- Lousiana (The Other Side) di Roberto Minervini
- Revelstoke. Un bacio nel vento di Nicola Moruzzi
- S is for Stanley (Trent’anni dietro al volante per Stanley Kubrick) di Alex Infascelli
MIGLIOR FILM STRANIERO
- Carol di Todd Haynes (Lucky Red)
- Il Caso Spotlight di Tom McCarthy (BIM)
- Il Ponte delle Spie di Steven Spielberg (20th Century Fox)
- Inside Out di Pete Docter e Ronnie Del Carmen (Walt Disney Pictures)
- Remember di Atom Egoyan (BIM)
MIGLIOR FILM DELL’UNIONE EUROPEA
- 45 Anni di Andrew Haigh (Teodora Film)
- Dio Esiste e Vive a Bruxelles di Jaco Van Dormael (I Wonder Pictures)
- Il Figlio di Saul di László Nemes (Teodora Film)
- Perfect Day di Fernando León de Aranoa (Teodora Film)
- The Danish Girl di Tom Hooper (Universal Pictures)
DAVID GIOVANI
- Alaska di Claudio Cupellini
- Gli ultimi saranno ultimi di Massimiliano Bruno
- La Corrispondenza di Giuseppe Tornatore
- Non essere cattivo di Claudio Caligari
- Quo vado? di Gennaro Nunziante