Grandi autori e pellicole impegnate, ma anche giovani promesse e cinema di genere: è soprattutto una grande varietà di stili e visioni a contraddistinguere le candidature 2016 ai premi David di Donatello, arrivati ormai alla 60esima edizione.
Infatti, tra celebri autori già premiatissimi come Sorrentino, Garrone e il documentarista Gianfranco Rosi, quest’anno ad imporsi tra i contendenti al prestigioso premio (da molti considerato il corrispettivo italiano dell’Oscar) sono a sorpresa due outsider molto apprezzati da pubblico e critica, che guidano le nomination (annunciate martedì 22 marzo alla Casa del Cinema da Gianni Canova e Francesco Castelnuovo), ricevendo ben 16 candidature a testa: il primo è Non Essere Cattivo, ultima opera di Claudio Caligari, che ottiene una nomination postuma come miglior regista: co-prodotto da Valerio Mastandrea (anche interprete, che ne ha inoltre curato il completamento seguendo le istruzioni lasciate dal compianto regista), il film aveva iniziato a mietere consensi già dal suo passaggio in anteprima allo scorso festival di Venezia; in seguito, fu infatti selezionato per rappresentare l’Italia agli ultimi Oscar, anche se alla fine venne purtroppo escluso dai finalisti in corsa per il premio come miglior film straniero; il secondo è l’apprezzato Lo Chiamavano Jeeg Robot, riuscita risposta italiana ai film americani di supereroi che a poche settimane dalla sua uscita in sala continua a suscitare reazioni entusiastiche: seppur escluso dalle categorie principali dedicate al miglior film e alla miglior regia, il sorprendente debutto nel lungometraggio di Gabriele Mainetti (giustamente in corsa per il premio come miglior esordiente) riesce comunque ad imporsi come uno dei maggiori contendenti al prestigioso premio, confermando così definitivamente il suo status di autentica rivelazione della stagione cinematografica nostrana. Due titoli di grande interesse che nel contendersi il premio sembrano tendere un simbolico filo diretto tra due realtà cinematografiche che guardano rispettivamente al passato e al futuro: da una parte la celebrazione di un celebre autore scomparso attraverso il suo ultimo film, dall’altra la consacrazione di un nuovo talento capace alla sua opera prima di applicare il linguaggio moderno del nuovo cinema di genere; tale connessione si concretizza nel volto di una delle promesse del nostro cinema, ovvero Luca Marinelli, che si conferma uno dei migliori interpreti della nuova generazione ottenendo non a caso una doppia candidatura, come protagonista per il film di Caligari e come non protagonista per quello di Mainetti.
Tra i film pluricandidati di questa edizione troviamo poi Youth – La Giovinezza di Paolo Sorrentino con 14 nomination, Il Racconto dei Racconti di Matteo Garrone con 12, Perfetti Sconosciuti di Paolo Genovese con 9 e Fuocoammare di Gianfranco Rosi con 4: questi i titoli a contendersi con il film di Caligari il premio principale, tutti candidati anche al premio per la miglior regia. Per quanto riguarda i debuttanti dietro la macchina da presa, oltre al succitato Mainetti a sfidarsi nella categoria del miglior esordiente troviamo invece Carlo Lavagna per Arianna, Adriano Valerio per Banat – Il Viaggio, Alberto Caviglia per Pecore in Erba, Piero Messina per L’Attesa (che fa guadagnare una candidatura come miglior attrice alla protagonista già premio Oscar Juliette Binoche) ed infine Bonifacci e Micciché per la co-direzione della commedia Loro Chi?.
Sebbene esclusi dalle categorie principali, partono comunque ben posizionati anche La Corrispondenza di Giuseppe Tornatore (5 candidature tecniche più una al David Giovani) e Suburra di Stefano Sollima, che ottiene a sua volta 5 designazioni tra cui quella ad Alessandro Borghi come miglior attore non protagonista, anch’esso doppiamente candidato: l’apprezzato interprete concorre anche al premio come miglior protagonista per la sua interpretazione nel film di Caligari insieme al succitato Marinelli e alla comprimaria Elisabetta De Vito (candidata invece come miglior attrice non non protagonista).
Tra gli altri attori candidati spiccano poi il poker di Lo Chiamavano Jeeg Robot e il trio di Perfetti Sconosciuti: per quanto riguarda il film di Mainetti, oltre al succitato Marinelli ottengono infatti una candidatura anche il protagonista Claudio Santamaria e le due interpreti femminili Ilenia Pastorelli e Antonia Truppo, mentre tra il nutrito cast del film di Genovese a spuntarla sono invece Marco Giallini, Valerio Mastandrea e Anna Foglietta. Ottimo risultato anche per gli ensemble del drammatico Alaska e della dramedy Gli ultimi saranno ultimi: il primo fa ottenere una nomination alla protagonista Astrid Bergès-Frisbey e al comprimario Valerio Binasco, mentre il secondo frutta una nuova candidatura a Paola Cortellesi e al co-protagonista Fabrizio Bentivoglio. A chiudere la rosa di interpreti in lizza per il premio troviamo poi la Sabrina Ferilli di Io e Lei, la Sonia Bergamasco di Quo Vado?, il Giuseppe Battiston de La felicità è un sistema complesso e naturalmente la Valeria Golino di Per Amor Vostro (già vincitrice della Coppa Volpi per la sua interpretazione nel film di Gaudino), ma anche due grandi veterane del nostro cinema come Piera degli Esposti e Claudia Cardinale, entrambe candidate come miglior attrice non protagonista rispettivamente per Assolo e Ultima Fermata.
Per quanto riguarda invece le categorie tecniche, tra i contendenti al premio per la migliore fotografia a sfidare l’immancabile Luca Bigazzi (nuovamente in corsa grazie ad una collaborazione con Sorrentino) troviamo, tra gli altri, anche l’inglese Peter Suschitzky, assiduo collaboratore di David Cronenberg che ottiene una nomination per l’ottimo lavoro nel succitato film di Matteo Garrone; nella categoria della miglior colonna sonora, tra i candidati spiccano invece ben due premi Oscar, ovvero il grande Alexandre Desplat (anch’esso candidato per il film di Garrone) e il Maestro Ennio Morricone, fresco di Oscar per The Hateful Eight di Quentin Tarantino ed ora candidato anche al David per le musiche de La Corrispondenza di Tornatore.
A distinguersi nella categoria del miglior documentario sono invece I Bambini Sanno di Walter Veltroni e Louisiana (The Other Side) di Roberto Minervini (presentato in anteprima al Festival di Cannes), che però dovranno vedersela con l’apprezzato Harry’s Bar di Carlotta Cerquetti, Revelstoke – Un bacio nel vento di Nicola Moruzzi e S is for Stanley di Alex Infascelli.
Infine, uscendo dall’Italia, i titoli a contendersi il premio come miglior film straniero sono Carol di Todd Haynes, Il Ponte delle Spie di Steven Spielberg, Remember di Atom Egoyan, il cartoon Pixar Inside Out e Il caso Spotlight di Tom McCarthy (già trionfatore agli ultimi Oscar), mentre nella categoria del miglior film europeo a sfidarsi saranno il belga Dio esiste e vive a Bruxelles, lo spagnolo Perfect Day, l’ungherese Il Figlio di Saul (già Oscar come miglior film straniero) e due film di produzione britannica, ovvero 45 Anni di Andrew Haigh e The Danish Girl di Tom Hooper.
I vincitori della 60esima edizione dei David di Donatello saranno annunciati il 18 aprile durante la cerimonia di premiazione condotta da Alessandro Cattelan: l’evento, per la prima volta prodotto e trasmesso in diretta da Sky su modello delle grandi premiazioni americane, andrà in onda in prima serata sui canali satellitari e in chiaro su Tv8.
Di seguito, ecco quindi tutte le candidature ai David di Donatello 2016:
MIGLIOR FILM
- Fuocoammare di Gianfranco Rosi
- Il racconto dei racconti – Tale of Tales di Matteo Garrone
- Non essere cattivo di Claudio Caligari
- Perfetti sconosciuti di Paolo Genovese
- Youth – La giovinezza di Paolo Sorrentino
MIGLIOR REGISTA
- Gianfranco Rosi per Fuocoammare
- Matteo Garrone per Il racconto dei racconti – Tale of Tales
- Claudio Caligari per Non essere cattivo
- Paolo Genovese per Perfetti sconosciuti
- Paolo Sorrentino per Youth – La giovinezza
MIGLIOR REGISTA ESORDIENTE
- Carlo Lavagna per Arianna
- Adriano Valerio per Banat – Il viaggio
- Piero Messina per L’attesa
- Gabriele Mainetti per Lo chiamavano Jeeg Robot
- Fabio Bonifacci e Francesco Micciché per Loro chi?
- Alberto Caviglia per Pecore in erba
MIGLIORE SCENEGGIATURA
- Edoardo Albinati, Ugo Chiti, Matteo Garrone e Massimo Gaudioso per Il racconto dei racconti – Tale of Tales
- Nicola Guaglianone e Menotti per il film Lo chiamavano Jeeg Robot
- Claudio Caligari, Giordano Meacci e Francesca Serafini per Non essere cattivo
- Filippo Bologna, Paolo Costella, Paolo Genovese, Paola Mammini e Rolando Ravello per Perfetti sconosciuti
- Paolo Sorrentino per Youth – La giovinezza
MIGLIOR PRODUTTORE
- 21uno Film, Stemal Entertainment, Istituto Luce-Cinecittà, Rai Cinema, Les Films d’Ici con Arte France Cinéma per Fuocoammare
- Archimede, Rai Cinema per Il racconto dei racconti – Tale of Tales
- Gabriele Mainetti per Goon Films, Rai Cinema per Lo chiamavano Jeeg Robot
- Paolo Bogna, Simone Isola e Valerio Mastandrea per Kimera Film, con Rai Cinema e Taodue Film, produttore associato Pietro Valsecchi, in collaborazione con Leone Film Group per Non essere cattivo
- Nicola Giuliano, Francesca Cima, Carlotta Calori per Indigo Film per Youth – La giovinezza
MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTA
- Àstrid Bergès-Frisbey per Alaska
- Paola Cortellesi per Gli ultimi saranno ultimi
- Sabrina Ferilli per Io e Lei
- Juliette Binoche per L’attesa
- Ilenia Pastorelli per Lo chiamavano Jeeg Robot
- Valeria Golino per Per amor vostro
- Anna Foglietta per Perfetti sconosciuti
MIGLIORE ATTORE PROTAGONISTA
- Claudio Santamaria per Lo chiamavano Jeeg Robot
- Alessandro Borghi per Non essere cattivo
- Luca Marinelli per Non essere cattivo
- Marco Giallini per Perfetti sconosciuti
- Valerio Mastandrea per Perfetti sconosciuti
MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA
- Piera degli Esposti per Assolo
- Antonia Truppo per Lo chiamavano Jeeg Robot
- Elisabetta De Vito per Non essere cattivo
- Sonia Bergamasco per Quo vado?
- Claudia Cardinale per Ultima fermata
MIGLIORE ATTORE NON PROTAGONISTA
- Valerio Binasco per Alaska
- Fabrizio Bentivoglio per Gli ultimi saranno ultimi
- Giuseppe Battiston per La felicità è un sistema complesso
- Luca Marinelli per Lo chiamavano Jeeg Robot
- Alessandro Borghi per Suburra
MIGLIOR AUTORE DELLA FOTOGRAFIA
- Peter Suschitzky per Il racconto dei racconti – Tale of Tales
- Michele D’Attanasio per Lo chiamavano Jeeg Robot
- Maurizio Calvesi per Non essere cattivo
- Paolo Carnera per Suburra
- Luca Bigazzi per Youth – La giovinezza
MIGLIOR MUSICISTA
- Alexandre Desplat per Il racconto dei racconti – Tale of Tales
- Ennio Morricone per La corrispondenza
- Michele Braga e Gabriele Mainetti per Lo chiamavano Jeeg Robot
- Paolo Vivaldi (con Alessandro Sartini) per Non essere cattivo
- David Lang per Youth – La giovinezza
MIGLIOR CANZONE ORIGINALE
- Torta di noi, dal film La felicità è un sistema complesso – musica, testi e interpretazione di Niccolò Contessa
- A cuor leggero, dal film Non essere cattivo – musica, testi e interpretazione di Riccardo Sinigallia
- Perfetti sconosciuti, dal film Perfetti Sconosciuti – musica di Bungaro e Cesare Chiodo, testi e interpretazione di Fiorella Mannoia
- La prima repubblica, dal film Quo vado? – musica, testi e interpretazione di Luca Medici (Checco Zalone)
- Simple Song #3, dal film Youth – La giovinezza – musica e testi di David Lang, interpretazione di Sumi Jo
MIGLIOR SCENOGRAFO
- Dimitri Capuani e Alessia Anfuso per Il racconto dei racconti–Tale of Tales
- Maurizio Sabatini per La corrispondenza
- Massimiliano Sturiale per Lo chiamavano Jeeg Robot
- Giada Calabria per Non essere cattivo
- Paki Meduri per Suburra
- Ludovica Ferrario per Youth – La giovinezza
MIGLIOR COSTUMISTA
- Massimo Cantini Parrini per Il racconto dei racconti – Tale of Tales
- Gemma Mascagni per La corrispondenza
- Mary Montalto per Lo chiamavano Jeeg Robot
- Chiara Ferrantini per Non essere cattivo
- Carlo Poggioli per Youth – La giovinezza
MIGLIOR TRUCCATORE
- Gino Tamagnini con (make up effects) Valter Casotto, Luigi D’Andrea per Il racconto dei racconti – Tale of Tales
- Enrico Iacoponi per La corrispondenza
- Giulio Pezza per Lo chiamavano Jeeg Robot
- Lidia Minì per Non essere cattivo
- Maurizio Silvi per Youth – La giovinezza
MIGLIOR ACCONCIATORE
- Francesco Pegoretti per Il racconto dei racconti – Tale of Tales
- Elena Gregorini per La corrispondenza
- Angelo Vannella per Lo chiamavano Jeeg Robot
- Sharim Sabatini per Non essere cattivo
- Aldo Signoretti per Youth – La giovinezza
MIGLIOR MONTATORE
- Jacopo Quadri per Fuocoammare
- Andrea Maguolo (con Federico Conforti) per Lo chiamavano Jeeg Robot
- Consuelo Catucci per Perfetti sconosciuti
- Patrizio Marone per Suburra
- Cristiano Travaglioli per Youth – La Giovinezza
MIGLIOR FONICO DI PRESA DIRETTA
- Maricetta Lombardo per Il racconto dei racconti – Tale of Tales
- Valentino Giannì per Lo chiamavano Jeeg Robot
- Angelo Bonanni per Non essere cattivo
- Umberto Montesanti per Perfetti sconosciuti
- Emanuele Cecere per Youth – La giovinezza
MIGLIORI EFFETTI DIGITALI
- EDI – Effetti Digitali Italiani per Game Therapy
- Makinarium per Il racconto dei racconti – Tale of Tales
- Chromatica per Lo chiamavano Jeeg Robot
- Visualogie per Suburra
- Peerless per Youth – La giovinezza
MIGLIOR DOCUMENTARIO DI LUNGOMETRAGGIO
- I bambini sanno di Walter Veltroni
- Harry’s Bar di Carlotta Cerquetti
- Lousiana (The Other Side) di Roberto Minervini
- Revelstoke. Un bacio nel vento di Nicola Moruzzi
- S is for Stanley (Trentanni dietro al volante per Stanley Kubrick) di Alex Infascelli
MIGLIOR FILM STRANIERO
- Carol di Todd Haynes (Lucky Red)
- Il Caso Spotlight di Tom McCarthy (BIM)
- Il Ponte delle Spie di Steven Spielberg (20th Century Fox)
- Inside Out di Pete Docter e Ronnie Del Carmen (Walt Disney Pictures)
- Remember di Atom Egoyan (BIM)
MIGLIOR FILM DELL’UNIONE EUROPEA
- 45 Anni di Andrew Haigh (Teodora Film)
- Dio Esiste e Vive a Bruxelles di Jaco Van Dormael (I Wonder Pictures)
- Il Figlio di Saul di László Nemes (Teodora Film)
- Perfect Day di Fernando León de Aranoa (Teodora Film)
- The Danish Girl di Tom Hooper (Universal Pictures)
DAVID GIOVANI
- Alaska di Claudio Cupellini
- Gli ultimi saranno ultimi di Massimiliano Bruno
- La Corrispondenza di Giuseppe Tornatore
- Non essere cattivo di Claudio Caligari
- Quo vado? di Gennaro Nunziante