È finalmente in arrivo anche nelle nostre sale Il Caso Spotlight, il film di Tom McCarthy candidato a 6 premi Oscar ed interpretato da Mark Ruffalo, Michael Keaton, Rachel McAdams, Liev Schreiber, John Slattery, Brian d’Arcy James, Stanley Tucci, Jamey Sheridan e Billy Crudup. In occasione dell’uscita italiana della pellicola, oltre alla galleria di immagini qui sopra, ecco di seguito la sinossi ufficiale, il trailer ufficiale italiano e alcune note di produzione. Il caso Spotlight sarà al cinema dal 18 febbraio, distribuito da Bim.
SINOSSI UFFICIALE
Il caso Spotlight racconta la storia del team di giornalisti investigativi del Boston Globe soprannominato Spotlight, che nel 2002 ha sconvolto la città con le sue rivelazioni sulla copertura sistematica da parte della Chiesa Cattolica degli abusi sessuali commessi su minori da oltre 70 sacerdoti locali, in un’inchiesta premiata col Premio Pulitzer. Quando il neodirettore Marty Baron (Liev Schreiber) arriva da Miami per dirigere il Globe nell’estate del 2001, per prima cosa incarica il team Spotlight di indagare sulla notizia di cronaca di un prete locale accusato di aver abusato sessualmente di decine di giovani parrocchiani nel corso di trent’anni. Consapevoli dei rischi cui vanno incontro mettendosi contro un’istituzione com la Chiesa Cattolica a Boston, il caporedattore del team Spotlight, Walter “Robby” Robinson (Michael Keaton), i cronisti Sacha Pfeiffer (Rachel McAdams) e Michael Rezendes (Mark Ruffalo) e lo specialista in ricerche informatiche Matt Carroll (Brian d’Arcy James) cominciano a indagare sul caso. Via via che i giornalisti del team di Robinson parlano con l’avvocato delle vittime, Mitchell Garabedian (Stanley Tucci), intervistano adulti molestati da piccoli e cercano di accedere agli atti giudiziari secretati, emerge con sempre maggiore evidenza che l’insabbiamento dei casi di abuso è sistematico e che il fenomeno è molto più grave ed esteso di quanto si potesse immaginare. Nonostante la strenua resistenza degli alti funzionari ecclesiastici, tra cui l’arcivescovo di Boston, Cardinale Law (Len Cariou), nel 2002 il Globe pubblica le sue rivelazioni in un dossier che farà scalpore aprendo la strada ad analoghe rivelazioni in oltre 200 diverse città del mondo.
TRAILER ITALIANO
NOTE DI PRODUZIONE
(dal pressbook del film)
Le produttrici Nicole Rocklin e Blye Pagon Faust hanno guidato gli sforzi per trasformare in un film la drammatica storia dell’inchiesta del Boston Globe sulla pedofilia. “Era la storia più incredibile che avessimo mai sentito”, dice la Faust. “I giornalisti del Globe hanno sfidato un’istituzione che aveva potere, soldi e risorse. […] Rocklin e Faust hanno proposto ad Anonymous Content di co-produrre il film”, […] ricorda il fondatore e amministratore delegato di Anonymous Content, Steve Golin. “Ci sembrava che fosse una storia che meritava di essere portata sul grande schermo”. Anche Participant Media ha capito immediatamente che Il caso Spotlight era uno di quei film che potevano ispirare un cambiamento nel mondo reale […].
Per scrivere la sceneggiatura, Rocklin e Faust si sono rivolte al noto regista, sceneggiatore e attore Tom McCarthy. […] McCarthy ha coinvolto lo sceneggiatore della serie tv “West Wing”, Josh Singer. “Tom ha la straordinaria capacità di fare emergere il lato umano ed emotivo in storie complesse”, osserva King. McCarthy si è sentito subito attratto da questa vicenda, a diversi livelli. […] Inoltre, l’impresa dei cronisti del Boston Globe si prestava anche a un appassionato omaggio al giornalismo investigativo […]. Osserva McCarthy, “Questo film mi dava l’opportunità di mostrare l’impatto che può avere sulla gente e sulla società un giornalismo fatto da grandi professionisti. […] McCarthy ha trasferito nel film anche un po’ della sua esperienza personale. “Ho ricevuto un’educazione cattolica e quindi ho grande […]rispetto per la Chiesa come istituzione”, spiega. “Questo film non è un attacco alla Chiesa, ma il tentativo di rispondere alla domanda: ‘Come mai succedono queste cose?’. […] Con lo stesso meticoloso rigore del team Spotlight, Singer e McCarthy hanno dedicato mesi a intervistare giornalisti, vittime e altre parti coinvolte nella vicenda. […] Ricorda Singer. “Per Tom era importante dare un quadro più ampio e realistico possibile dei fatti.[…] Visto che ho sempre adorato il lavoro di ricerca, mi ci sono buttato. Ed è così che siamo incappati in alcuni dettagli di questa storia che, a mio parere, rendono il nostro film ancora più credibile e realistico. […] Questo progetto mi attirava perché era incentrato sui giornalisti che hanno portato alla luce quegli abusi. Seguendo la loro storia, il pubblico riesce a capire meglio tutta la vicenda”.
Mentre girava gli esterni a Boston, nell’autunno del 2014, McCarthy aveva un solo obiettivo: “Volevamo restare il più possibile fedeli alla realtà”, spiega. […] Con il direttore della fotografia Masanobu Takayanagi (Il lato positivo – Silver Linings Playbook), McCarthy si è ispirato a registi come Sidney Lumet e Robert Altman per ottenere una qualità di luce grezza, non rifinita. […] “Ci siamo affidati alla sceneggiatura e agli attori, i veri punti di forza del film”. L’essenzialità dell’estetica ha permesso a McCarthy di concentrarsi sugli elementi fondamentali. “Io e i miei collaboratori siamo rimasti concentrati sul lavoro dei giornalisti. È un film che non ha bisogno di abbellimenti: dev’essere diretto, deve raccontare una storia e deve farlo nel modo giusto”. Ma soprattutto McCarthy voleva convincere i veri giudici dell’autenticità del film: i giornalisti del team Spotlight. “Abbiamo cercato di ricostruire non solo i fatti e i numeri, ma anche il clima emotivo della vicenda”, spiega McCarthy.
“Il caso Spotlight offre uno splendido esempio dei risultati che possono ottenere dei giornalisti di razza”, aggiunge McCarthy. “Voglio ricordare al pubblico quanto sia fondamentale questo tipo di giornalismo, perché per me quei giornalisti sono dei veri eroi”. […] “Oggi la Chiesa pone grande attenzione ai temi affrontati nel nostro film, e buona parte dei cambiamenti in atto su quel fronte è riconducibile al lavoro del team Spotlight”, dichiara il produttore Michael Sugar. […]Jonathan King di Participant Media aggiunge: “La squadra Spotlight del Boston Globe ha raccontato una storia che ha cambiato il mondo, e questo è esattamente lo spirito dell’impegno di Participant Media”.