Il Grande e Potente Oz

Illusionista in un circo di dubbia moralità, Oscar Diggs (James Franco) decide di lasciare il Kansas e la sua condizione precaria, partendo a bordo di una mongolfiera. Incappato in una tempesta e finito nell’occhio di un ciclone, si ritroverà catapultato nel mondo di Oz. In questo mondo fantastico, per Oscar potrebbe prospettarsi un futuro di fama e fortuna, ma l’incontro con le streghe Glinda (Michelle WIlliams), Theodora (Mila Kunis) ed Evanora (Rachel Weisz) cambierà la situazione.

Tratto dal arcinoto romanzo “Il Meraviglioso Mago di Oz” di L. Frank Baum, riadattato da M. Kapner insieme al drammaturgo premio Pulitzer D. Lindsay-Abaire, e prodotto da Joe Roth per la Disney (come fu per “Alice in Wonderland” di T. Burton), è il prequel, a distanza di 74 anni, del celeberrimo classico di V. Fleming con J. Garland, di cui questo nuovo film ripropone l’idea del passaggio alla magia attraverso la differenziazione visiva (bianco e nero e 4:3 per il prologo, colori sgargianti e cinemascope per il mondo di Oz), sottolineando le corrispettive contrapposizioni tra reale (il disincanto) e immaginifico (la fantasia). Diretto con “tecnica mista” (in live-action, ma con ampio uso del digitale) dall’abile Raimi, che ne riscatta solo in parte i limiti dello script (la durata un po’ eccessiva, qualche impennata disneyana di troppo, creature fantastiche funzionali ma non memorabili, il disegno dei personaggi parzialmente riuscito), è un giocattolone di avventure fantastiche con mirabolanti effetti speciali (con qualche indugio sul 3D) e maestose ambientazioni (con il valido contributo dello scenografo R. Stromberg) che può divertire spettatori di tutte le età. Interpreti a briglia sciolta, tra alti e bassi: un po’ spaesato il protagonista Franco, fuori parte la Kunis, più azzeccate R. Weisz e M. Williams.