In un regno incantato, un fornaio (James Corden) e sua moglie (Emily Blunt) desiderano un figlio da molto tempo, ma purtroppo il ventre della donna è sterile. Quando scoprono che ciò è dovuto alla maledizione di una strega (Meryl Streep), il desiderio di spezzare l’incantesimo li spinge ad accettare di procurarle gli ingredienti che insieme potranno finalmente restituirle la bellezza perduta, ovvero una mucca bianca come il latte, capelli biondi come il grano, un cappuccio rosso come il sangue e una scarpetta pura come l’oro: se in soli tre giorni, prima che una luna blu appaia nel cielo, i due consegneranno tali oggetti alla strega, quest’ultima scioglierà il maleficio che li affligge. Per riuscire nell’impresa, il fornaio e la moglie dovranno avventurarsi nel bosco, dove il loro destino finirà per scontrarsi con quello di altri personaggi loro malgrado coinvolti nella vicenda, da Cappuccetto Rosso (Lilla Crawford) al piccolo Jack (Daniel Huttlestone) fino alla bella Rapunzel (Mackenzie Mauzy) e alla sveglia Cenerentola (Anna Kendrick).
È la trasposizione cinematografica dell’omonimo musical di grande successo (in scena a Broadway dal 1987, ebbe oltre 700 repliche e 3 Tony Awards, più altri 2 nel revival del 2002) con canzoni del grande Stephen Sondheim su libretto di James Lapine (che l’ha anche adatto per lo schermo); l’idea di farne un film circolava a Hollywood da oltre vent’anni, ed ora, dopo vari tentativi falliti da parte di numerosi studios e produttori, il progetto ha potuto finalmente concretizzarsi grazie alla Disney che, pur con un budget tutto sommato ridotto rispetto ai suoi standard (“solo” 50 milioni di dollari), ha deciso di prenderne le redini affidandone la regia allo specialista del genere Rob Marshall, talentoso autore e coreografo teatrale, arrivato al suo quinto film e al terzo musical per il cinema dopo il bellissimo Chicago (vincitore di 6 Oscar) e il decisamente meno convincente Nine. Pur con alcune libertà e qualche discutibile edulcorazione disneyana (una morte eliminata, l’aggiunta di un narratore interno e riferimenti sessuali più velati), nel passaggio dal palcoscenico allo schermo lo schema resta quello originale: quattro fiabe classiche (Cenerentola, Cappuccetto Rosso, Raperonzolo e Jack e il Fagiolo Magico) si intrecciano su una nuova storyline che fa capo a due personaggi inventati per l’occasione (ovvero il fornaio e sua moglie), per poi convergere nella condivisa ambientazione del bosco incantato che, rappresentato come una sorta di entità dal valore allegorico, non a caso ricorda la vita (un luogo affascinante ma insidioso dove si svolge un viaggio tra gioie, illusioni, amicizie, dolori e sentimenti). Nel rispettare la quasi totale unità di luogo che ben denota l’origine teatrale (pur con qualche incursione all’esterno della foresta), Marshall riesce a filtrare nel realismo del linguaggio cinematografico le convenzioni allusive del palcoscenico, conservandone frattanto la drammatizzazione psicanalitica che, specialmente nella più cupa seconda parte, si rivela essere il fulcro e la vera ragion d’essere della reinvenzione fiabesca di Sondheim: in sottotesto, infatti, affiorano temi importanti e non banali come le disillusioni sentimentali, l’importanza delle relazioni, il peso della colpa, gli oneri genitoriali e l’importanza delle responsabilità (“Attento alle cose che dici, i figli ascoltano; attento alle cose che fai, i figli vedono, e imparano; attento a ciò che desideri, i desideri sono figli”). In tutto ciò, seppur un po’ programmatico nello svolgimento (specie nel comunque coerente intento di negare il lieto fine) e a tratti manierato nel barocchismo pop della messa in scena in cui (mancando peraltro quell’esaltante dinamismo alla Chicago) il pur notevole apparato visivo rischia in più di un’occasione di fagocitare personaggi e situazioni, il film potrà comunque coinvolgere coloro che non sono refrattari ad un genere che (amatissimo nei paesi anglofoni ma meno fortunato nella maggior parte d’Europa) in Italia è solitamente accolto con la logica del prendere o lasciare; chi prende, che sia accanito fan di Sondheim o curioso neofita, oltre al succitato messaggio non trascurabile potrà apprezzarne anche altre qualità oggettive tra cui l’alta tenuta figurativa (scenografie maestose di Dennis Gassner e splendidi costumi di Colleen Atwood, entrambi candidati all’Oscar), la gustosa dimensione sonora con numeri musicali e celebri canzoni (oltre al prologo, da citare almeno “No One Is Alone”, “Agony”, “It Takes Two” e “On the Steps of the Palace”) e l’ammirevole concertazione degli attori: tolto il breve cameo gigione di Johnny Depp (sempre più caricaturale nonché decisamente fuori luogo nelle vesti dell’ambiguo lupo cattivo in versione dandy), il ben assortito cast all-stars offre infatti numerose performance di livello sostenute da notevoli doti vocali; oltre a James Corden e alla sempre meritevole Emily Blunt nei centrati ruoli principali del fornaio e di sua moglie, su tutti spiccano la deliziosa Anna Kendrick (una Cenerentola finalmente più sveglia) e ovviamente la grande Meryl Streep negli inediti panni della tragica strega (interpretazione che le è valsa la sua diciannovesima all’Oscar); variegata e godibilissima anche la galleria di personaggi secondari e figure di contorno, con alcune brevi ma ghiotte partecipazioni (Christine Baranski e Lucy Punch, matrigna e sorellastra di Cenerentola), promettenti volti nuovi (Lilla Crawford e Mackenzie Mauzy, ovvero Cappuccetto Rosso e Rapunzel) e qualche azzeccata riscoperta (Tracy Ullman con il suo talento comico, Chris Pine nelle vesti di principe fedifrago e il piccolo Daniel Huttlestone che già si fece notare nella recente trasposizione cinematografica del musical Les Misérables). Ben accolto dai critici statunitensi (un po’ meno da quelli italiani), il film ha ottenuto un ottimo riscontro anche al box-office, con un incasso di oltre 200 milioni di dollari solo negli USA.
Into the Woods | |
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Summary
id.; di Rob Marshall; con Meryl Streep, Anna Kendrick, James Corden, Emily Blunt, Chris Pine, Johnny Depp, Daniel Huttlestone, Mackenzie Mauzy, Lilla Crawford, Christine Baranski, Lucy Punch, Tracy Ullman, Frances de la Tour; musical; USA, 2014; durata: 124’. |
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