La Madre

Sparite nel nulla lo stesso giorno della misteriosa morte dei genitori, le due sorelline Victoria (Megan Charpentier) e Lilly (Isabelle Nélisse) vengono ritrovate cinque anni più tardi, in una fatiscente casa nel bosco, dalla squadra di soccorso inviata dal loro giovane zio Lucas (Nikolaj Coster-Waldau). Quest’ultimo, insieme alla compagna Annabel (Jessica Chastain) decide di prendere in custodia le nipotine, ormai ridotte a condizioni di selvagge, per dar loro una famiglia e aiutarle a reinserirsi nella società con l’amore e le cure del caso. Ma fin da subito le bambine paiono ossessionate da un’oscura presenza che ben presto si rivelerà assai più reale e minacciosa del previsto.

Nato da un cortometraggio dello stesso regista (anche co-sceneggiatore) è un horror soprannaturale ispanico/canadese prodotto (con ottimo riscontro: 15 milioni di costo e 70 di incasso solo negli USA) dall’abile Guillermo del Toro, di cui Muschietti assimila discretamente la formula orrore + malinconia, senza però possedere un ugualmente efficace slancio creativo/autoriale: se la prima parte (con prologo d’effetto) può essere apprezzabile per gestione della suspense e discrezione degli effetti orrorifici, nel secondo tempo la messa in scena vacilla e perde smalto, specie quando si lascia andare al “troppo visibile”. Corredato da elementi ed argomenti piuttosto tipici delle ultime ghost-story cinematografiche (una nuova abitazione con presenze inquietanti, la percezione privilegiata delle stesse da parte di bambini e malati, l’incapacità dei defunti di distaccarsi dalle persone amate), il tema portante è l’istinto connaturato della maternità, ma anche in questo gran parte delle intenzioni rimangono tali. Finale non consolatorio e non esaltato, forse un po’ frettoloso. Diventata una star di prima fila nel giro di un paio d’anni, l’infallibile Jessica Chastain vince anche qui: interprete prolifica e versatile, funziona alla perfezione anche nel cinema di genere.