Le Belve

A Laguna Beach, i due giovani amici Ben (Aaron Johnson) e Chon (Taylor Kitsch) producono marijuana di qualità e trascorrono serenamente le loro giornate condividendo una relazione del tutto particolare con la giovane “O.” (Blake Lively). Quando quest’ultima viene rapita dai trafficanti della Mexican Baja, che vuole imporsi nella loro attività, i due, insieme ad un ambiguo agente della DIA (John Travolta), iniziano a progettare una serie di piani ad alto rischio contro il cartello messicano.

Dal romanzo di Don Wilsow (che l’ha anche co-sceneggiato per lo schermo), Oliver Stone ha cavato una crime story esotica, estrema e squinternata: fondato sulla dismisura delle componenti (sesso, droga e violenza ai limiti con il pulp), scandito da un ritmo feroce e costellato di sequenze dal forte impatto, parte come un noir, si evolve nel gangster movie e infine sfocia nel western (specie nel doppio finale, differente nel testo d’origine). Non privo di pecche nè di negligenze nella sua struttura frammentata, è comunque un altro tassello di quell’ideale itinerario di Stone iniziato con lo script di “Scarface” e proseguito con lo zelo stilistico-visivo di “Assassini Nati” (le soluzioni figurativo-narrative affidate al multimediale). Cast nutrito ed azzeccato, tra cui spicca una spietata Salma Hayek che ruba ogni scena in cui appare. Lavorazione tribolata, con un budget ridotto e dolorosi tagli (il personaggio della madre di O., interpretato da Uma Thurman, è stato completamente eliminato al montaggio finale). Titolo originale al vetriolo: più coerente e calzante.