È morto all’età di 83 anni il grande regista Mike Nichols, leggenda dello schermo e del palcoscenico, vincitore di Oscar, Emmy e Tony Awards. Attivo in campo cinematografico, televisivo e teatrale, attraversò le decadi del cinema mantenendo la capacità di raccontare il clima dell’epoca: spirito brillante e caustico, Nichols riuscì cogliere i dilemmi emotivi, le angosce e le costrizioni della società americana, introducendo nel cinema statunitense una forte componente di critica sociale e contribuendo all’innovazione del linguaggio cinematografico, divenendo così uno degli autori di spicco della New Hollywood.
Nato a Berlino nel 1939 da padre russo e madre tedesca in una famiglia ebrea di tendenze progressiste, a causa delle persecuzioni antisemite fu costretto a lasciare la Germania per rifugiarsi negli Stati Uniti dove raggiunse il padre, che nel frattempo aveva cambiato il proprio cognome da Peschkowsky a Nichols. Scoperta la sua passione per la recitazione partecipando ai gruppi teatrali dell’università di Chicago, si trasferisce quindi a New York per iscriversi all’Actors Studio. Tornato a Chicago, si esibisce al Compass Theatre dove conosce Elaine May, con la quale in seguito fonda una propria compagnia; quindi, a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta recita nei teatri del Greenwich Village a New York, e in vari show televisivi, finché nel 1960 debutta a Broadway con uno spettacolo scritto da lui stesso e diretto dal grande regista Arthur Penn. Conclusa la sua collaborazione con la May, nel 1963 esordisce come regista teatrale con A piedi nudi nel parco di Neil Simon, per cui ottiene il primo dei nove Tony Award ottenuti nel corso di una lunga e florida carriera teatrale. Il suo debutto come regista cinematografico avviene nel 1966 con Chi ha Paura di Virginia Woolf?, tratto dal dramma di Albee e interpretato da Elizabeth Taylor e Richard Burton: il film ottiene ben 5 premi Oscar e Nichols riceve la sua prima candidatura come miglior regista. Già con questa folgorante opera prima, si dimostra determinato a sfidare le convenzioni attraverso un linguaggio a tratti sovversivo che prevedeva la messa in scena di situazioni quasi scabrose unita ad un uso innovativo dei dialoghi, il tutto con un tono schietto ed efficace capace di variare dall’acido al garbato. Ancora più cruciale per il rinnovamento del cinema americano fu l’opera seconda di Nichols, ovvero il celeberrimo cult Il Laureato (1967), tratto dal romanzo di C. Webb: nel suo funzionale ritratto di una gioventù disorientata e bisognosa di emancipazione socioculturale, il film con Dustin Hoffman e Anne Bancroft fu un trionfale successo di pubblico e critica, e fece ottenere a Nichols un Golden Globe e il premio Oscar come miglior regista.
In seguito, dopo aver diretto il film dal messaggio antimilitarista Comma 22 (1970, tratto dal romanzo di J. Heller) e il successo Conoscenza Carnale (1971, con Jack Nicholson e Candice Bergen), Nichols realizza poi due film “minori”, ovvero il thriller Il Giorno del Delfino (1973) e la commedia Due Uomini e una Dote (1975), anche se l’insuccesso di quest’ultimo lo spinse in seguito a dedicarsi per qualche tempo al teatro e alla TV. Tornato al cinema, nel 1984 ottiene una terza nomination all’Oscar con Silkwood, uno dei suoi film migliori, interpretato da Meryl Streep, Cher e Kurt Russell: grande esempio di dramma sociale ambientato in una fabbrica, il film mette di nuovo in risalto le qualità di Nichols anche nella direzione degli attori. Nel 1986 dirige ancora la Streep nella commedia scritta da Nora Ephron Heartburn – Affari di Cuore, semi-biografia della sceneggiatrice e regista. Nei film successivi, Nichols continua ad affrontare generi diversi per sottolineare il malessere e le angosce della propria generazione e poi delle successive, confermando con approcci differenti la sua predilezione per l’analisi socio-esistenziale: del 1988 è la commedia di grande successo Una Donna in Carriera con Melanie Griffith, Sigourney Weaver e Harrison Ford (per cui il regista ottiene la sua quarta nomination all’Oscar), a cui seguono il film scritto da Carrie Fisher Cartoline dall’Inferno (1990, ancora con Meryl Streep) e A Proposito di Henry (1991, interpretato da Harrison Ford e Annette Bening), mentre del 1994 è l’atipico horror Wolf – La Belva è Fuori, con Jack Nicholson e Michelle Pfeiffer. Nel 1996 Nichols riprende la sua collaborazione con Elaine May, questa volta impegnata nel ruolo di sceneggiatrice per la commedia Piume di Struzzo, remake de Il Vizietto in cui Robin Williams e Nathan Lane ricoprono i ruoli che furono rispettivamente di Ugo Tognazzi e Michel Serrault; la May scriverà per lui anche il film successivo, I Colori della Vittoria (1998), lucido e ironico dramma ambientato nel mondo della politica, interpretato da John Travolta, Emma Thompson, Billy Bob Thornton e Kathy Bates.
Nel 2000 Nichols fa incursione nella fantascienza con Da che pianeta vieni?, mentre l’anno successivo dirige Wit – La Forza della Mente, film per la televisione targato HBO tratto dalla pièce premio Pulitzer di Margaret Edson, adattata per il piccolo schermo dal regista insieme alla protagonista Emma Thompson; per la regia e la sceneggiatura di questo film, Nichols ottiene un doppio Emmy Award (premio televisivo per cui era già stato candidato nel 1977 per la miniserie In Casa Lawrence), permettendo così al regista di entrare a far parte del ristrettissimo gruppo dei cosiddetti EGOT, acronimo riservato a quelle personalità del mondo dello spettacolo che tra i riconoscimenti ottenuti possono vantare almeno un Emmy, un Grammy (ottenuto nel 1961 per la miglior comedy-performance), un Tony e un Oscar. Nel 2003 Nichols trionfa nuovamente agli Emmy con un’altra produzione HBO, ovvero la splendida miniserie di grande successo Angels in America, tratta dalla celebre opera teatrale di Tony Kushner e illuminata da un cast all-star tra cui figurano Meryl Streep, Al Pacino, Emma Thompson, Justin Kirk, Mary-Louise Parker, Patrick Wilson, Jeffrey Wright, James Cromwell e Michael Gambon. Del 2004 è invece Closer (tratto dal dramma teatrale di Patrick Marber e con un cast di poker d’assi composto da Julia Roberts, Jude Law, Clive Owen e Natalie Portman), in cui Nichols affronta di nuovo il tema della difficoltà dei rapporti e delle relazioni. L’ultimo film di Mike Nichols è La Guerra di Charlie Wilson, tratto dal romanzo di George Crile III (adattato per lo schermo da Aaron Sorkin) e interpretato da Tom Hanks, Julia Roberts e Philip Seymour Hoffman.