Oltre le Regole – The Messenger

Rientrato in patria dopo la missione in Iraq, il sergente Montgomery (Ben Foster) riceve l’incarico di recarsi presso le famiglie delle vittime di guerra per comunicare loro il decesso dei congiunti, prima che questo diventi di dominio pubblico. Lo aiuterà nella sua missione il Capitano Stone (Woody Harrelson, nomination all’Oscar per questo ruolo). Accettato il delicato incarico, i due trovano inaspettata difficoltà nell’annunciare la morte del marito alla dolce Olivia Pitterson (Samantha Morton).

Dopo quattro anni di vita militare nel suo paese, l’israeliano sceneggiatore Moverman è passato al cinema, scrivendo la sceneggiatura del notevole “Io Non Sono Qui”, diretto da Todd Haynes. Con questo riuscito esordio da regista, Moverman conferma il suo talento nella scrittura portando sullo schermo la suddetta esperienza di vita in un film ricco di argomentazioni spinose ed attualissime, affrontate senza mediazioni o restrizioni. La guerra è lontana, si svolge fuori scena e fuori campo, ma la sua presenza è del tutto concreta e palpabile. Il film sfugge così alla retorica e ai facili espedienti raccontando la vicenda attraverso due punti di vista differenti ma comunque legati e connessi: da una parte segue il percorso di due “messaggeri del dolore” (radicalmente diversi, ma con un comune fardello in condivisione), dall’altra le storie di coloro che indirettamente sono a loro volta vittime di un conflitto che ha spazzato via i loro affetti, facendo sprofondare le loro esistenze nel dolore del lutto e della perdita. Con una rigorosa ma sentita messa in scena che pare fondere il cinema di Coppola e di Cimino con quello di Oliver Stone, la trama è sviluppata con un inedito taglio intimista, secco e centrato, attraverso una minuziosa, studiata e sincera attenzione alle psicologie dei personaggi, interpretati egregiamente da un cast strepitoso. Il tutto, riuscendo a trasmettere con dura intensità il bisogno di riscatto verso i mali causati appunto del conflitto bellico, cercando di cauterizzarne al meglio le ferite con uno sguardo alla speranza che però, forse, alla fine può non essere per tutti. Orso d’Argento a Berlino e 2 nomination all’Oscar: miglior sceneggiatura (scritta dal regista in collaborazione con l’italiano Alessandro Camon) e miglior attore non protagonista a Woody Harrelson (anche se i co-protagonisti Ben Foster e Samantha Morton non sono certo meno efficaci).