On the Road

Legati da una fraterna amicizia ed entrambi decisi a ribellarsi agli schemi imposti dalla società, Sal Paradise (Sam Riley), aspirante scrittore, e Dean Moriarty (Garrett Hedlund), scapestrato donnaiolo, partono alla scoperta del mondo e di loro stessi, insieme alla giovane Marylou (Kristen Stewart): un viaggio da est ad ovest degli Stati Uniti tra strambi incontri, amori e passioni, sbronze e stupefacenti, amicizie e rancori, vivendo di libertà.

Anche al di là dell’annoso dibattito su legittimi ma comunque sempre relativi confronti tra testo d’origine e film derivato (in ogni caso è forse più giusto ed appropriato parlare di “consapevole accostamento”), era comunque palese la difficoltà di tradurre degnamente in una dimensione audiovisiva il romanzo autobiografico di culto (pubblicato per la prima volta nel 1957, dopo 6 anni di rifiuti) di Jack Kerouac, tra i massimi esponenti, insieme a Burroughs, Corso e Ginsberg, della Beat Generation che diede voce all’energica contro-cultura rivoluzionaria ed anticostituzionale che anticipò gli Anni Settanta. Ne è la prova questa deludente trasposizione (arrivata non a caso 55 anni dopo) del pur capace W. Salles (già autore dei riusciti “Central Do Brasil” e “I Diari della Motocicletta”): nonostante la sincera e facilmente percepibile riverenza all’opera d’origine (adattata per lo schermo da Jose Rivera), il regista brasiliano ha infatti realizzato un film corretto ma illustrativo, piacevole ma innocuo, patinato e privo di guizzi o personalità, che nel complesso ha quindi ben poco a che spartire con la foga ribelle di Kerouac; in tutto ciò, rimane quindi tale la pur nobile ambizione di restituire lo spirito e il sentimento di quegli “hipsters dal capo d’angelo” che, animati dall’esigenza di evasione dal perbenismo della società americana dell’epoca, divennero ispirazione per un’intera generazione anche e proprio attraverso quel rotolo di carta lungo 35 metri la cui potenza della prosa qui finisce, tra l’altro, per essere soltanto accennata. Interpreti affiatati ma non sempre in parte. Fotografia: Eric Guatier (“Into the Wild”). Musiche: Gustavo Santaolalla (Oscar per “Babel” e “I Segreti di Brokeback Mountain”). Tra i produttori figura la Zoetrope di Coppola (che ne acquistò i diritti quasi 30 anni fa, con l’intenzione iniziale di dirigerlo).