Edimburgo. Emma (Anne Hathaway) e Dexter (Jim Sturgess) si incontrano il 15 Luglio 1988 ai festeggiamenti per la loro laurea, e trascorrono la notte insieme. Nonostante le loro strade poi si dividano, la loro amicizia durerà per i successivi vent’anni: incontrandosi ogni anno lo stesso giorno di Luglio, i due si convincono sempre più di essere fatti l’uno per l’altra.
Dopo un adattamento da Nick Hornby (il riuscito “An Education”), con questa nuova “dramedy” sentimentale la regista Lone Scherfig porta al cinema anche David Nicholls (qui anche autore della sceneggiatura). Lo spunto non è certo originale (recuperare “Dieci Inverni” dell’italiano Valerio Mieli per credere), ma il film complessivamente è piacevole, non fosse che ben presto, però, i limiti vengono a galla: infatti, nonostante il romanticismo gestito discretamente e alcuni dialoghi brillanti e/o azzeccati, nel cercare di dare originalità ai temi dell’amicizia tra uomo e donna e dell’amore senza tempo, si finisce invece per ricorrere a fiacchi stereotipi, e tutto diventa assai prevedibile nonché all’insegna dei cliché; anche la pur curata confezione (bella fotografia autunnale di B. Delhomme) e la sempre gradita partecipazione della brava (e sempre troppo poco citata) Patricia Clarkson ovviamente non bastano a risollevare il tutto; per di più, tra i due seppur bravi protagonisti sembra, a tratti, addirittura quasi mancare l’alchimia. E alla fine, seppur non scontenti del tutto, viene comunque voglia di gettarsi in un’altra visione di “Harry ti Presento Sally”.
One Day | |
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Summary
id.; di LONE SCHERFIG; con ANNE HATHAWAY, JIM STURGESS, KEN STOTT, PATRICIA CLARKSON, RAFE SPALL, JAMIE SIVES, FILIPPO DELAUNAY, AMANDA FAIRBANK-HYNES, JAMIE SIVES, MATTHEW BEARD, ROMOLA GARAI, NATALIE HALLAM; drammatico; USA, 2011; durata: 107’; |
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2 Comments
Gegio
Come previsto, tutto torna a Harry, ti presento Sally. Non hai citato la parte drammatica, ma forse ho visto male il trailer.
elia88
@ Gegio:
Hai visto bene nel trailer: come ho scritto, la pellicola si può certamente definire una “dramedy”, ma probabilmente sarei a rischio spoiler se raccontassi di più. Posso solo dire che ad una prima parte dai toni leggeri e spensierati si alterna una seconda in cui la vena drammatica è presente e assai predominante: il discorso sui clichè e sui facilismi narrativi vale per entrambe. Peccato, perchè nel romanzo funzionava tutto alla perfezione.