A distanza di circa un mese e mezzo dall’annuncio delle candidature, tra varie conferme e alcune sorprese sono stati finalmente assegnati i premi Oscar 2016. I vincitori di questa 88esima edizione sono stati rivelati durante la cerimonia di premiazione tenutasi domenica 28 febbraio al Dolby Theatre di Los Angeles e condotta da Chris Rock (già presentatore nel 2005), che ha esordito sul palco con un monologo sulla polemica che ha animato la vigilia degli Academy Awards, ovvero la protesta per l’assenza di candidature per artisti afroamericani.
Così, con uno show che, con tono comunque sempre glamour e disinvolto, coniuga sobrio intrattenimento e mirato impegno sociale, si conclude una stagione dei premi decisamente atipica perché in continua ed imprevedibile evoluzione, con i numerosi riconoscimenti divisi quasi equamente tra molteplici contendenti, nessuno dei quali capace quindi di imporsi come autentico favorito.
Ad ogni modo, dopo mesi di speculazioni e previsioni discordanti, a trionfare agli Oscar di quest’anno, aggiudicandosi il premio più importante, ovvero quello per il miglior film dell’anno, è alla fine Il Caso Spotlight di Tom McCarthy, applaudita pellicola di denuncia presentata in anteprima al festival di Venezia, che (quasi in linea con il tono impegnato della serata) ottiene inoltre anche una seconda statuetta per la migliore sceneggiatura originale, scritta da Josh Singer insieme al regista. Con tale risultato (un assai modesto totale di due riconoscimenti, sebbene di grande importanza), il film di McCarthy, incentrato sull’inchiesta premio Pulitzer del Boston Globe che smascherò l’insabbiamento da parte della chiesa cattolica degli abusi sessuali commessi su minori da oltre 70 sacerdoti locali, diventa quindi uno dei pochissimi vincitori a conquistare il massimo riconoscimento ottenendo in aggiunta solo un’altra statuetta, situazione che non si verificava da oltre sessant’anni: l’ultima volta accadde infatti nel 1952, quando Il Più Grande Spettacolo del Mondo di Cecil B. DeMille ottenne, oltre al premio principale, soltanto quello per il miglior soggetto.
Oltre all’annuncio dell’anomala anche se non così sorprendente vittoria dell’apprezzato film (candidato anche ai premi per miglior regia, montaggio, miglior attore non protagonista a Mark Ruffalo e attrice non protagonista a Rachel McAdams), tra i momenti da ricordare della cerimonia di quest’anno c’è ovviamente anche il trionfo del Maestro Ennio Morricone, che come da pronostico si aggiudica infatti il meritatissimo Oscar per il suo eccellente contributo musicale al film di Quentin Tarantino The Hateful Eight. Salito sul palco accompagnato dal figlio ed accolto dai presenti con una meritata standing ovation, Morricone (recentemente premiato anche con il Golden Globe) ha ricevuto la statuetta dalle mani del grande Quincy Jones, ringraziando in seguito l’Academy con un discorso in italiano. “Buonasera signori”, ha esordito commosso, rendendo poi omaggio agli altri candidati, in particolare a John Williams, autore delle musiche di Star Wars: Il Risveglio della Forza (arrivato quest’anno alla sua cinquantesima nomination); visibilmente emozionato, ha aggiunto infine: “Non c’è una musica importante senza un grande film che lo ispiri. Ringrazio Tarantino per avermi scelto. Dedico questo premio a mia moglie Maria”. Il grande compositore italiano, che nonostante le cinque candidature ricevute in precedenza non era incredibilmente mai riuscito a vincere per il suo lavoro in un singolo film, ad ottantasette anni si aggiudica quindi il suo primo Oscar per la migliore colonna sonora originale, che arriva dopo quello alla carriera ricevuto nel 2006.
E a proposito di prime vittorie, questa edizione verrà certamente ricordata anche per l’acclamato trionfo di Leonardo DiCaprio, che dopo aver dominato la stagione dei premi aggiudicandosi un SAG, un Bafta e un Golden Globe, riesce ora a conquistare finalmente anche il tanto sospirato Oscar: arrivato alla sua quinta candidatura in oltre 20 anni di carriera (più una sesta come co-produttore di The Wolf of Wall Street), dopo altrettante clamorose sconfitte l’amatissimo interprete riceve infatti l’agognata statuetta come miglior attore protagonista per il suo ruolo in Revenant – Redivivo.
Pur mancando il riconoscimento più importante, quest’ultimo film (che guidava la competizione con ben 12 candidature) si aggiudica inoltre altri due Oscar di rilievo, ovvero quelli per miglior regia ad Alejandro González Iñárritu e miglior fotografia al grande Emmanuel Lubezki, registrando quindi un clamoroso doppio record: aggiudicandosi una nuova statuetta dopo quelle ricevute nel 2014 e nel 2015 (rispettivamente per Gravity di Alfonso Cuaròn e Birdman dello stesso Iñárritu), Lubezki è infatti il primo direttore della fotografia a vincere tre Oscar consecutivi, mentre con quest’ultima vittoria il quotatissimo autore messicano bissa a sua volta il trionfo ottenuto la scorsa edizione con il succitato Birdman (per cui si aggiudicò anche i premi per miglior film e miglior sceneggiatura), divenendo quindi invece il terzo regista a realizzare tale straordinaria doppietta; in precedenza, l’impresa era riuscita infatti soltanto a John Ford (premiato nel 1940 per Furore e nel 1941 per Com’era Verde la mia Valle) e Joseph L. Mankiewicz (che vinse invece nel 1949 per Lettera a Tre Mogli e nel 1950 per Eva contro Eva).
Forte dei precedenti trionfi ai Golden Globe, ai Bafta e ai Directors Guild Awards, Iñárritu soffia così l’Oscar al quotatissimo George Miller di Mad Max: Fury Road, film tra i più apprezzati dell’anno (osannato fin dal passaggio trionfale al festival di Cannes) che però domina nelle categorie tecniche e vince in numeri, ottenendo ben 6 statuette: miglior scenografia, costumi, trucco e acconciature, montaggio, missaggio sonoro e montaggio sonoro. Inaspettatamente, il film manca però il premio agli effetti visivi, conquistato invece dal bellissimo Ex Machina, piccolo-grande film di Alex Garland che a sorpresa sbaraglia fortissimi contendenti tra cui anche Star Wars: Il Risveglio della Forza, rimasto invece a mani vuote nonostante le 5 candidature ricevute (tra cui miglior montaggio e colonna sonora al succitato John Williams, arrivato quest’anno alla cinquantesima nomination). Tra i film rimasti senza premi, oltre a Sopravvissuto – The Martian di Ridley Scott e Brooklyn di John Crowley (entrambi in lizza per il premio come miglior film), da citare sono anche l’ottimo Steve Jobs di Danny Boyle e il bellissimo Carol di Todd Haynes.
Un solo Oscar (assai prevedibile ma comunque del tutto meritato) è andato invece al notevole La Grande Scommessa di Adam McKay, a sua volta ben posizionato con cinque nomination di rilievo tra cui miglior film, regia e attore non protagonista a Christian Bale: sebbene nel corso della mutevole stagione dei premi fosse riuscito ad imporsi come uno dei favoriti (specie dopo la vittoria del prestigioso Producers Guild Award), alla fine il film è riuscito a prevalere soltanto nella categoria, comunque assai importante, della migliore sceneggiatura non originale (scritta dal regista con Charles Randolph).
Per quanto riguarda invece le categorie dedicate alla recitazione, oltre al succitato Leonardo DiCaprio a trionfare quest’anno sono una giovane promessa (già volto di vari film indipendenti), una stella nascente svedese con un probabile futuro da star internazionale e un consumato teatrante britannico finalmente affermatosi anche sul grande schermo: la prima è Brie Larson, la quale, dopo la recente vittoria ai Golden Globe, come da pronostico si aggiudica ora anche l’Oscar come miglior attrice per l’intenso ruolo di madre coraggio nell’ottimo Room di Lenny Abrahamson; la seconda è la sempre più apprezzata Alicia Vikander, che chiude in bellezza un anno per lei davvero memorabile (4 film e svariati riconoscimenti importanti): la giovane quanto lanciatissima interprete vince infatti come miglior attrice non protagonista per la sua eccellente performance in The Danish Girl di Tom Hooper, prevalendo su due forti contendenti come Rooney Mara (premiata a Cannes) e Kate Winslet (vincitrice ai Golden Globe); l’ultimo è invece il grande Mark Rylance de Il Ponte delle Spie, stimato interprete shakespeariano da tempo affermato sul palcoscenico eppure troppo trascurato dal cinema, che però ora finalmente lo riscatta assegnandogli l’Oscar come miglior attore non protagonista per la sua eccellente performance nel film diretto da Steven Spielberg; già vincitore di ben tre Tony Award, l’attore inglese soffia così la vittoria al ritrovato Sylvester Stallone, anch’esso premiato ai Golden Globe e inizialmente dato per favorito grazie al suo convincente ritorno nei mitici panni di Rocky Balboa nel riuscito spin-off Creed – Nato per combattere.
Tra i vincitori anche Spectre (ultimo capitolo della saga di James Bond), che si aggiudica l’Oscar alla miglior canzone originale per il brano d’apertura “Writing’s on the Wall” cantato da Sam Smith (già vincitore del Golden Globe), che soffia quindi il premio alla favorita Lady Gaga, interprete e co-autrice (insieme alla pluricandidata Diane Warren) dell’intensa “Till It Happens to You”, impegnato tema portante del documentario The Hunting Ground.
Previsioni rispettate invece per quanto riguarda i premi come miglior film straniero, miglior film d’animazione e miglior documentario: se a conquistare il primo (con grande merito) è infatti l’imperdibile film ungherese Il Figlio di Saul (già insignito del Gran Prix Speciale della Giuria all’ultimo festival di Cannes), il secondo è andato ovviamente all’ultimo, bellissimo cartoon Pixar Inside Out (in corsa anche per l’Oscar alla migliore sceneggiatura), mentre nell’ultima categoria trionfa invece il già premiatissimo Amy di Asif Kapadia (sulla vita e la musica di Amy Winehouse).
Infine, da citare sono anche i premi alla carriera (consegnati come di consueto in precedenza), assegnati quest’anno a Spike Lee e a Gena Rowlands, mentre il premio umanitario Jean Hersholt di quest’edizione è stato invece conferito a Debbie Reynolds.
Di seguito, ecco quindi la lista completa di tutti i vincitori di questa 88a edizione dei premi Oscar (per un più vasto approfondimento sui candidati, potete tornare a QUESTO POST, dedicato interamente alle nomination):
MIGLIOR FILM
IL CASO SPOTLIGHT
(prodotto da Michael Sugar, Steve Golin, Nicole Rocklin, Blye Pagon Faust)
GLI ALTRI CANDIDATI:
- La Grande Scommessa (prodotto da Brad Pitt, Dede Gardner, Jeremy Kleiner)
- Il Ponte delle Spie (prodotto da Steven Spielberg, Marc Platt, Kristie Macosko Krieger)
- Brooklyn (prodotto da Finola Dwyer, Amanda Posey)
- Mad Max: Fury Road (prodotto da Doug Mitchell, George Miller)
- Sopravvissuto – The Martian (prodotto da Simon Kinberg, Ridley Scott, Michael Schaefer, Mark Huffam)
- Revenant – Redivivo (prodotto da Arnon Milchan, Steve Golin, Alejandro G. Iñárritu, Mary Parent, Keith Redmon)
- Room (prodotto da Ed Guiney)
MIGLIOR REGIA
ALEJANDRO G. IÑÁRRITU
REVENANT – REDIVIVO
GLI ALTRI CANDIDATI:
- Adam McKay, La Grande Scommessa
- George Miller, Mad Max: Fury Road
- Lenny Abrahamson, Room
- Tom McCarthy, Il Caso Spotlight
MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA
LEONARDO DICAPRIO
REVENANT – REDIVIVO
GLI ALTRI CANDIDATI:
- Bryan Cranston, L’Ultima Parola – La Vera Storia di Dalton Trumbo
- Matt Damon, Sopravvissuto – The Martian
- Michael Fassbender, Steve Jobs
- Eddie Redmayne, The Danish Girl
MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA
BRIE LARSON
ROOM
GLI ALTRI CANDIDATI:
- Cate Blanchett, Carol
- Jennifer Lawrence, Joy
- Charlotte Rampling, 45 Anni
- Saoirse Ronan, Brooklyn
MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA
MARK RYLANCE
IL PONTE DELLE SPIE
GLI ALTRI CANDIDATI:
- Christian Bale, La Grande Scommessa
- Tom Hardy, Revenant – Redivivo
- Mark Ruffalo, Il Caso Spotlight
- Sylvester Stallone, Creed – Nato per Combattere
MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA
ALICIA VIKANDER
THE DANISH GIRL
GLI ALTRI CANDIDATI:
- Jennifer Jason Leigh, The Hateful Eight
- Rooney Mara, Carol
- Rachel McAdams, Il Caso Spotlight
- Kate Winslet, Steve Jobs
MIGLIORE SCENEGGIATURA ORIGINALE
IL CASO SPOTLIGHT
(scritto da Josh Singer, Tom McCarthy)
GLI ALTRI CANDIDATI:
- Il Ponte delle Spie (scritto da Matt Charman, Joel Coen, Ethan Coen)
- Ex Machina (scritto da Alex Garland)
- Inside Out (sceneggiatura di Pete Docter, Meg LeFauve, Josh Cooley; soggetto di Pete Docter, Ronnie del Carmen)
- Straight Outta Compton (sceneggiatura di Jonathan Herman, Andrea Berloff; soggetto di S. Leigh Savidge, Alan Wenkus, Andrea Berloff)
MIGLIORE SCENEGGIATURA NON ORIGINALE
LA GRANDE SCOMMESSA
(sceneggiatura di Charles Randolph, Adam McKay)
GLI ALTRI CANDIDATI:
- Brooklyn (sceneggiatura di Nick Hornby)
- Carol (sceneggiatura di Phyllis Nagy)
- Sopravvissuto – The Martian (sceneggiatura di Drew Goddard)
- Room (sceneggiatura di Emma Donoghue)
MIGLIOR FILM STRANIERO
IL FIGLIO DI SAUL
UNGHERIA
(diretto da László Nemes)
GLI ALTRI CANDIDATI:
- Embrace of the Serpent – COLOMBIA (diretto da Ciro Guerra)
- Mustang – FRANCIA (diretto da Deniz Gamze Ergüven)
- Theeb – GIORDANIA (diretto da Naji Abu Nowar)
- A War – DANIMARCA (diretto da Tobias Lindholm)
MIGLIOR FILM D’ANIMAZIONE
INSIDE OUT
(Pete Docter, Jonas Rivera)
GLI ALTRI CANDIDATI:
- Anomalisa (Charlie Kaufman, Duke Johnson, Rosa Tran)
- Il Bambino che Scoprì il Mondo (Alê Abreu)
- Shaun, Vita da Pecora – Il Film (Mark Burton, Richard Starzak)
- Quando c’era Marnie (Hiromasa Yonebayashi, Yoshiaki Nishimura)
MIGLIORE FOTOGRAFIA
REVENANT – REDIVIVO
(Emmanuel Lubezki)
GLI ALTRI CANDIDATI:
- Carol (Ed Lachman)
- The Hateful Eight (Robert Richardson)
- Mad Max: Fury Road (John Seale)
- Sicario (Roger Deakins)
MIGLIORE SCENOGRAFIA
MAD MAX: FURY ROAD
(scenografie: Colin Gibson; arredamenti: Lisa Thompson)
GLI ALTRI CANDIDATI:
- Il Ponte delle Spie (scenografie: Adam Stockhausen; arredamenti: Rena DeAngelo, Bernhard Henrich)
- The Danish Girl (scenografie: Eve Stewart; arredamenti: Michael Standish)
- Sopravvissuto – The Martian (scenografie: Arthur Max; arredamenti: Celia Bobak)
- Revenant – Redivivo (scenografie: Jack Fisk; arredamenti: Hamish Purdy)
MIGLIORI COSTUMI
MAD MAX: FURY ROAD
(Jenny Beavan)
GLI ALTRI CANDIDATI:
- Carol (Sandy Powell)
- Cenerentola (Sandy Powell)
- The Danish Girl (Paco Delgado)
- Revenant – Redivivo (Jacqueline West)
MIGLIOR TRUCCO E ACCONCIATURE
MAD MAX: FURY ROAD
(Lesley Vanderwalt, Elka Wardega, Damian Martin)
GLI ALTRI CANDIDATI:
- Il Centenario che Saltò dalla Finestra e Scomparve (Love Larson, Eva von Bahr)
- Revenant – Redivivo (Siân Grigg, Duncan Jarman, Robert Pandini)
MIGLIOR MONTAGGIO
MAD MAX: FURY ROAD
(Margaret Sixel)
GLI ALTRI CANDIDATI:
- La Grande Scommessa (Hank Corwin)
- Revenant – Redivivo (Stephen Mirrione)
- Il Caso Spotlight (Tom McArdle)
- Star Wars: Il Risveglio della Forza (Maryann Brandon, Mary Jo Markey)
MIGLIOR COLONNA SONORA ORIGINALE
THE HATEFUL EIGHT
(Ennio Morricone)
GLI ALTRI CANDIDATI:
- Il Ponte delle Spie (Thomas Newman)
- Carol (Carter Burwell)
- Sicario (Jóhann Jóhannsson)
- Star Wars: Il Risveglio della Forza (John Williams)
MIGLIOR CANZONE ORIGINALE
“WRITING’S ON THE WALL”, da
SPECTRE
(musica e testo: Jimmy Napes, Sam Smith)
GLI ALTRI CANDIDATI:
- “Earned It”, da Cinquanta Sfumature di Grigio (musica e testo: The Weeknd, Ahmad Balshe, Jason Quenneville, Stephan Moccio)
- “Manta Ray”, da Racing Extinction (musica: J. Ralph; testo: Anohni)
- “Simple Song #3”, da Youth – La Giovinezza (musica e testo: David Lang)
- “Til It Happens to You”, da The Hunting Ground (musica e testo: Diane Warren, Lady Gaga)
MIGLIORI EFFETTI VISIVI
EX MACHINA
(Andrew Whitehurst, Paul Norris, Mark Ardington, Sara Bennett)
GLI ALTRI CANDIDATI:
- Mad Max: Fury Road (Andrew Jackson, Tom Wood, Dan Oliver, Andy Williams)
- Star Wars: Il Risveglio della Forza (Roger Guyett, Patrick Tubach, Neal Scanlan, Chris Corbould)
- Sopravvissuto – The Martian (Richard Stammers, Anders Langlands, Chris Lawrence, Steven Warner)
- Revenant – Redivivo (Rich McBride, Matthew Shumway, Jason Smith, Cameron Waldbauer)
MIGLIOR MIXAGGIO SONORO
MAD MAX: FURY ROAD
(Chris Jenkins, Gregg Rudloff, Ben Osmo)
GLI ALTRI CANDIDATI:
- Il Ponte delle Spie (Andy Nelson, Gary Rydstrom, Drew Kunin)
- Sopravvissuto – The Martian (Paul Massey, Mark Taylor, Mac Ruth)
- Revenant – Redivivo (Jon Taylor, Frank A. Montaño, Randy Thom, Chris Duesterdiek)
- Star Wars: Il Risveglio della Forza (Andy Nelson, Christopher Scarabosio, Stuart Wilson)
MIGLIOR MONTAGGIO SONORO
MAD MAX: FURY ROAD
(Mark Mangini, David White)
GLI ALTRI CANDIDATI:
- Sopravvissuto – The Martian (Oliver Tarney)
- Revenant – Redivivo (Martin Hernandez, Lon Bender)
- Sicario (Alan Robert Murray)
- Star Wars: Il Risveglio della Forza (Matthew Wood, David Acord)
MIGLIOR DOCUMENTARIO
AMY
(Asif Kapadia, James Gay-Rees)
GLI ALTRI CANDIDATI:
- Cartel Land (Matthew Heineman, Tom Yellin)
- The Look of Silence (Joshua Oppenheimer, Signe Byrge Sørensen)
- What Happened, Miss Simone? (Liz Garbus, Amy Hobby, Justin Wilkes)
- Winter on Fire: Ukraine’s Fight for Freedom (Evgeny Afineevsky, Den Tolmor)
MIGLIOR CORTOMETRAGGIO
STUTTERER
(Benjamin Cleary, Serena Armitage)
GLI ALTRI CANDIDATI:
- Ave Maria (Basil Khalil, Eric Dupont)
- Day One (Henry Hughes)
- Everything Will Be Okay (Alles Wird Gut) (Patrick Vollrath)
- Shok (Jamie Donoughue)
MIGLIOR CORTOMETRAGGIO DOCUMENTARIO
A GIRL IN THE RIVER: THE PRICE OF FORGIVENESS
(Sharmeen Obaid-Chinoy)
GLI ALTRI CANDIDATI:
- Body Team 12 (David Darg, Bryn Mooser)
- Chau, beyond the Lines (Courtney Marsh and Jerry Franck)
- Claude Lanzmann: Spectres of the Shoah (Adam Benzine)
- Last Day of Freedom (Dee Hibbert-Jones, Nomi Talisman)
MIGLIOR CORTOMETRAGGIO D’ANIMAZIONE
BEAR STORY
(Gabriel Osorio, Pato Escala)
GLI ALTRI CANDIDATI:
- Prologue (Richard Williams, Imogen Sutton)
- Sanjay’s Super Team (Sanjay Patel, Nicole Grindle)
- We Can’t Live Without Cosmos (Konstantin Bronzit)
- World of Tomorrow (Don Hertzfeldt)
PREMI SPECIALI
OSCAR ONORARIO
- Spike Lee
- Gena Rowlands
PREMIO UMANITARIO JEAN HERSHOLT
- Debbie Reynolds