Pirati dei Caraibi – Oltre i Confini del Mare

Dopo una fuga dalle guardie reali, Jack Sparrow (Johnny Depp) viene però catturato dalla bella Angelica (Penèlope Cruz), sua vecchia fiamma nonché figlia del temibile pirata Barbanera (Ian McShane). Prigioniero sulla nave di quest’ultimo, a Jack non rimane che accompagnare la loro ciurma di zombie nella ricerca dell’ambita Fonte della Giovinezza. La missione, però, si complica quando incontreranno il capitano Hector Barbossa (Geoffey Rush), che ora pare essere al servizio della Corona d’Inghilterra…

Come Jack Sparrow nel film, anche la saga sbanca-botteghini prodotta da Jerry Bruckheimer sembra cercare la fonte della giovinezza, tentando un restyling forzato che comprende un drastico cambio di regia (Gore Verbinski lascia per la prima volta il timone, affidato questa volta all’assai disomogeneo Rob Marshall), qualche new entry appetitosa (fuori Keira Knightley, dentro Penèlope Cruz) e una trama che vorrebbe rilanciare la storia (anche perché un quinto capitolo è già in cantiere). Ma la saga è già stanca, e si vede: l’esilissima traccia narrativa da quasi spin-off è decisamente stiracchiata e le scene d’azione, seppur girate discretamente, non sono quasi mai esaltanti, anche perché quasi sempre alternate a prolisse sequenze dialogate non brillantemente che come tali rallentano un ritmo al quale peraltro serve comunque una buona mezz’ora per carburare. Il tutto non può che minare un divertimento ormai privo di smalto epico che pare non solo anche aver abbassato il target, ma anche aver perso originalità nelle gag e nelle situazioni. Della grande operazione di marketing rimangono le ambientazioni e la confezione comunque di qualità (le ambientazioni, le scenografie, i costumi, le musiche di Hans Zimmer e, ovviamente, gli effetti), ma ovviamente non è abbastanza. Anche Johnny Depp, sulle cui spalle grava la difficile responsabilità di rinverdire il personaggio da lui reso mitico, pare ormai a corto di mosse e smorfiette; non aiuta la scialba galleria di personaggi di contorno: se quello di Geoffrey Rush è ormai a sua volta sbiadito, la presenza di Keith Richards risulta poco più che decorativa, mentre impacciate sembrano anche altre due star del calibro di Ian McShane e Penèlope Cruz.