A poche ore dalla scomparsa di Jeanne Moreau, un altro grave lutto ha colpito il mondo dello spettacolo, che deve infatti dire addio anche a Sam Shepard: tra i più influenti autori degli albori del teatro Off Broadway, parallelamente alla prestigiosa carriera di scrittore e drammaturgo (coronata da un premio Pulitzer) fu inoltre pregevole attore di cinema (ricevendo anche una candidatura all’Oscar) e stimato sceneggiatore per registi del calibro di Antonioni, Wenders e Altman, distinguendosi in ogni ambito per la sua sapiente e personalissima narrazione delle illusioni del Grande Paese e della fine del Sogno Americano.
Nato in Illinois nel 1943, dopo aver studiato agraria in California decise di dedicarsi alle sue più grandi passioni, ovvero la musica jazz, la pittura impressionista e soprattutto il teatro di Samuel Beckett. Negli Anni Sessanta si trasferì quindi a New York e si unì alla compagnia teatrale The Bishop Company, entrando poi nel circuito Off-Off-Broadway. Shepard si fece quindi da subito notare nei piccoli teatri d’avanguardia, vincendo rapidamente diversi premi Obie (riconoscimento che si aggiudicò ben 10 volte nel corso della sua carriera). Dopo la già lunga esperienza teatrale, all’inizio degli anni Settanta emerse anche come autore di cinema co-sceneggiando il film Zabriskie Point di Michelangelo Antonioni. Nel frattempo conobbe la cantante Patti Smith, che con lui scrisse e interpretò la commedia Cowboy Mouth e con la quale ebbe nel frattempo una relazione extraconiugale (in quel periodo Shepard era infatti ancora sposato con l’attrice O-Lan Jones, sua prima moglie da cui aveva avuto un figlio e dalla quale divorzierà nel 1984). Terminata la relazione con la cantante, dopo aver scritto il musical The Tooth of Crime ebbe una nuova svolta musicale accompagnando Bob Dylan nel suo tour del 1975 per collaborare alla sceneggiatura del documentario che ne diede origine, ovvero Renaldo e Clara, esperienza che in seguito raccontò in un memoriale pubblicato con successo tre anni più tardi. Di quel periodo è anche la cosiddetta “Trilogia della Famiglia”, ovvero un trittico di drammi teatrali sul disfacimento della famiglia tradizionale e del Sogno Americano, il cui centrale Buried Child, candidato a 5 Tony Award, fece conquistare a Shepard il premio Pulitzer. Tale successo fu un punto di svolta nella sua carriera: in seguito Shepard realizzò alcuni tra i suoi lavori più apprezzati e conosciuti come True West (considerata da molti una delle sue migliori commedie e che gli fruttò una nuova candidatura al Tony) o anche Fool for Love e A Lie of the Mind (entrambi candidati al Pulitzer). Nel frattempo era iniziata anche la sua carriera di attore di cinema, recitando prima nel film di Terrence Malick I Cancelli del Cielo e poi in Resurrection di Daniel Petrie e in Uomini Veri di Philip Kaufman, film per il quale ottenne una meritata nomination all’Oscar come attore non protagonista. Nel 1985 scrisse inoltre la sceneggiatura del bellissimo Paris, Texas di Wim Wenders, premiato con la Palma d’Oro al festival di Cannes (per cui ottenne una candidatura al premio BAFTA), mentre nel 1986 adattò per il cinema la sua succitata pièce Fool for Love, che divenne quindi un film diretto dal grande Robert Altman, in cui Shepard interpretò anche il ruolo del protagonista. Negli anni successivi continuò ad alternare le attività di drammaturgo e di scrittore (firmando un totale di 44 opere teatrali e pubblicando anche di diversi libri) a quella di attore cinematografico, partecipando a moltissimi film; tra le pellicole da lui interpretate negli anni Ottanta spiccano anche Lontano dal Passato con Sissy Spacek, il celebre Fiori d’Acciaio di Herbert Ross e Frances di Graheme Clifford, trovando in questa occasione anche il suo amore più stabile: è infatti durante le riprese di quest’ultimo film che conobbe l’attrice Jessica Lange, con la quale ebbe una lunghissima relazione (durata dal 1982 al 2009) da cui nacquero due figli; Shepard e la Lange recitarono insieme anche nel successivo Crimini del Cuore di Bruce Beresford e in Far North, anch’esso da lui sceneggiato e con cui nel 1988 esordì alla regia (esperienza che ripeté qualche anno più tardi con Silent Tongue, nel quale diresse Richard Harris e River Phoenix). Negli anni Novanta recitò invece, tra gli altri, in Cuore di Tuono di Michael Apted, Il Rapporto Pelican di Alan J. Pakula, La Neve Cade sui Cedri di Scott Hicks e nel film per la televisione Dash and Lilly (per il quale fu candidato al Golden Globe e all’Emmy come miglior attore), entrando inoltre nel frattempo nella Theatre Hall of Fame. Nei primi anni Duemila prese invece parte a pellicole come La Promessa di Sean Penn, Black Hawk Down di Ridley Scott e Le Pagine della Nostra Vita di Nick Cassavetes; nel 2005 firmò inoltre la sceneggiatura di Non Bussare alla Mia Porta, anch’esso diretto da Wenders e in cui interpretò il ruolo di protagonista, mentre più tardi ottenne una nomination al SAG Award come migliore attore per la sua interpretazione nel film per la televisione Ruffian. Tra i suoi film più recenti, oltre a Brothers di Jim Sheridan e August: Osage County di John Wells, spiccano inoltre due pellicole di Andrew Dominik (ovvero l’acclamato L’Assassinio di Jesse James per Mano del Codardo Robert Ford e nel successivo Cogan – Killing Them Softly) e altrettante dirette da Jeff Nichols (che lo diresse infatti negli apprezzati Mud e Midnight Special). L’interpretazione più recente di Shepard (ormai da qualche anno legato all’attrice Mia Kirshner) rimane invece quella del padre di famiglia in Bloodline, apprezzata serie di genere thriller targata Netflix. Sam Shepard è morto nella sua casa in Kentucky il 27 luglio all’età di 73 anni, dopo aver perso la sua battaglia contro la sclerosi laterale amiotrofica, malattia di cui soffriva da tempo.