Se mi Lasci ti Cancello – Eternal Sunshine of the Spotless Mind

Quando viene a sapere che la sua ex fidanzata Clementine (Kate Winslet) ha deciso di sottoporsi ad un’operazione per cancellare dalla sua mente i ricordi della loro storia d’amore, il mite Joel (Jim Carrey) decie di rivolgersi alla stessa agenzia per sottoporsi a sua volta a tale lavaggio del cervello. Ma durante il trattamento Joel capisce di non voler perdere le memorie di quell’amore per lui ancora doloroso quanto importante; così, nella sua mente inizia una frenetica fuga dai “cancella-memoria” che nel frattempo, all’esterno, sono a loro volta impegnati a risolvere spinose faccende personali e sentimentali.

Bellissimo titolo originale (da un calzante verso di Alexander Pope) per un film altrettanto incantevole, che ha il suo punto di forza nella virtuosistica inventiva dello script di Charlie Kaufman, il quale, non a caso già autore del celebre Essere John Malkovich e del non trascurabile Il Ladro di Orchidee, conferma nuovamente il suo interesse verso i misteri e i cunicoli dell’encefalo: assecondato dalla funzionale, solida ed inventiva regia di Michel Gondry (francese trapiantato a Hollywood, la cui nota vena innovativa ben si applica alla materia), il racconto è infatti fondato su una sorta di decomposizione della percezione psichica, procedendo attraverso un’intricata quanto calibrata costruzione ad incastro che (innestando scomposizioni, frammentazioni e capovolgimenti) si snoda quasi interamente nella mente del protagonista. Ne è uscita una sorprendente “psycho-dramedy” in cui convivono sapientemente elementi da atipica love story priva di retorica o sentimentalismi, parentesi di schizoide humor amaro e ricercato, sottile quanto profondo dramma esistenziale e fanta(co)scienza metafisica con echi di Asimov e Dick, prestandosi in ciò a diversi e molteplici chiavi di lettura (sociale, filosofica, letteraria, psicoanalitica). Grande merito alla fotografia di Ellen Kuras e alle musiche di Jon Brion, ma anche ai funzionali interpreti, dall’intenso Carrey (che conferma il suo talento anche in ruoli drammatici già dimostrato in The Truman Show) alla notevole Kate Winslet (giustamente candidata all’Oscar per quello che forse è uno dei suoi ruoli migliori), fino all’ottima squadra di comprimari (tra i quali spiccano soprattutto Kirsten Dunst e Tom Wilkinson), tutti alle prese con cruciali e ben caratterizzati ruoli di contorno. Meritatissimo Oscar alla sceneggiatura originale (scritta da Kaufman insieme al regista e a Pierre Bismuth).