In occasione del centenario della tragedia del transatlantico più famoso della storia, il kolossal di James Cameron “Titanic” torna nelle sale in una nuova veste in 3D, slittando subito in testa al botteghino (3 milioni in 4 giorni solo in Italia). La domanda sorge spontanea: ulteriore operazione commerciale o giustificato valore aggiunto? In questo caso, a mio parere, l’uno e l’altro: se da un lato è infatti assodato che al cinema non serva uscire dallo schermo per far sognare, d’altra parte è anche vero che però, in alcuni casi (come ad esempio il recente “Hugo Cabret” di Scorsese), l’uso dello stroboscopio può non fermarsi (soltanto) ad un fine prettamente legato al mercato, ma bensì diventare un surplus congeniale e, magari, espressivo. In questo caso specifico, preso atto che “Titanic” rimane un film adatto principalmente al grande schermo a cui, peraltro, importa solo relativamente essere considerato un capolavoro, il processo di conversione è a mio parere riuscito anche perché coerente con la costante e monumentale idea di cinema di Cameron. Anche per questo, pur restando comunque assai riluttante verso un 3D sempre più gonfiato ed abusato, personalmente questa volta mi trovo a sostenere l’operazione. E voi cosa ne pensate? Contribuirete al nuovo successo di “Titanic”, oppure sostenete l’idea che il revival sia fine a sé stesso? Nel frattempo, in attesa di interessanti confronti, vi rimando alla mia “vecchia” recensione del film di Cameron, che potete trovare QUI.
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2 Comments
Agegiofilm
A me basterebbe la mezza dozzina di volte che l’ho visto, ma già andare al cinema per rivederlo poteva essere interessante, senza 3-D, senza l’anniversario.
elia88
@ Gegio: Solitamente io sono piuttosto refrattario nei confronti del 3D, ma in questo caso ritengo che l’operazione sia piuttosto riuscita. D’altro canto, come dici giustamente anche tu, è un film che (nonostante tutti l’abbiano ormai visto e stravisto) si potrebbe gustare benissimo sul grande schermo anche senza altre “gonfiature”.