Quando si ritrova a carico il figlioletto di cinque anni che conosce appena, Ali (Matthias Schoenaerts), senza lavoro e quasi senza vita sociale, decide di cercare fortuna altrove: troverà rifugio e accoglienza a casa della sorella, ad Antibes. È lì che, in un locale notturno, conosce Stéphanie (Marion Cotillard), che lavora come addestratrice di orche a Marineland. I due non hanno niente in comune, ma lui le lascia comunque il suo numero di telefono. Sarà una tragedia a farli incontrare di nuovo: quando i due si rivedono, la ragazza ha perso le gambe in seguito ad un incidente. Conoscendosi meglio, i due si frequentano, si aiutano e un po’ si amano, tentando di affrontare insieme le loro esistenze rovesciate.
Dopo l’applaudito “Il Profeta”, Jacques Audiard porta sullo schermo (adattandolo con Thomas Bidegain) il racconto di Craig Davidson contenuto nella raccolta che presta il (calzante) titolo al film. Coerente con il suo cinema, il regista belga racconta di corpi dall’anima offesa, mutilati e piegati nel fisico e nello spirito: mentre il ruvido Ali combatte le ferite a pugni, la bella Stéphanie è invece una sirena dalla coda mozzata che pensava di rassegnarsi al dolore; sono due protagonisti che lasciano il segno, illuminando il film come una coppia di contemporanei freaks in cerca di speranza che, mossi dalla rabbia di chi si sente escluso, cercano un appiglio e finiscono per completarsi a vicenda. In tutto ciò, muovendosi appunto tra “ruggine e ossa” (centrale ed allusiva antitesi-metafora di bellezza e squallore, forza e debolezza), Audiard spinge sul melodramma con una foga talmente carica, vibrante ed enfatica da rischiare di sfociare nell’estetismo e nella premeditazione, ma nonostante ciò il film regge comunque lo sforzo anche perché mitigato e controllato dalla sapienza e dalla raffinatezza della messa in scena, all’insegna di uno sguardo così duro e dolente da risultare tenero, quasi delicato nel suo connubio tra crudezza narrativa e pietas straziante. In questo, grande merito anche alla direzione e alle interpretazioni dei due protagonisti: lo sguardo denso e commovente della versatile, grande Cotillard vale da solo il prezzo del biglietto.
Un Sapore di Ruggine e Ossa | |
Un Sapore di Ruggine e Ossa | |
Summary
"De Rouilles et d'Os"; di JACQUES AUDIARD; con MARION COTILLARD, MATTHIAS SCHOENAERTS, ARMAND VERDURE, CELINE SALLETTE, BOULI LANNERS, CORINNE MASIERO, JEAN-MICHEL CORREIA, MOURAD FRAREMA; drammatico; Francia/ Belgio, 2012; durata: 120'; |
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