Vendicami

L’ex poliziotto Costello (Johnny Hallyday), decide di tornare a Hong-Kong per vendicare la morte del genero e dei nipoti, avvenuta in seguito ad un’azione di sicari artefici di una sanguinosa strage in cui solo sua figlia si è salvata. Per portare a termine la sua “missione”, Costello ingaggia tre killer, già assassini dell’amante di un boss della malavita.

Abilmente diretto dal regista di culto Johnny To, è un noir di violenza, sparatorie, inseguimenti, incursioni nella memoria e (ovviamente) senso della vendetta. È un film di azione scatenata ma anche, soprattutto, di autorialità quasi furibonda che porta To a raggiungere un risultato più alto rispetto al precedente “Election”. Costruito come un trascinante thriller sulla “triade” e sulla malavita, il crudo racconto è messo in immagini con uno stile rutilante di grande impatto visivo, attraverso cui la violenza diventa coreografica e il noir incontra il western (Sergio Leone è stato certamente fonte d’ispirazione). Abilmente diretto ed orchestrato con mano sicura, è un film che trascina con efficacia lo spettatore in una ballata di azione, rivelazioni e violenza che pare oscillare tra Cechov e Shakespeare, tra Eastwood a Park Chan Wook, terminando con un’ispirata sequenza onirica che può emozionare. Nel difficile ruolo (che sarebbe dovuto essere di Alain Delon) di un protagonista a metà via tra Melville e “Memento”, un inedito e scatenato Johnny Hallyday lascia il segno con sorprendente efficacia.