Wall•E

Il piccolo robot Wall•E è l’unico essere rimasto sulla Terra dopo che gli umani hanno abbandonato il pianeta perchè invaso dai rifiuti. Si sono dimenticati di spegnerlo, e il piccolo robot, da 700 anni, continua quindi a fare ciò per cui è stato creato: comprimere e ammassare immondizie. Ma quando dal cielo una misteriosa navicella spaziale atterra sul pianeta, ne esce una robottina all’avanguardia di nome Eve, e il piccolo robot subito se ne innamora. Ma Eve deve compiere una misteriosa missione, e, improvvisamente, riparte con la navicella. Così Wall•E decide di seguirla nello spazio.

Ambizioso e sorprendente, questo straordinario film d’animazione (il nono targato Pixar) diretto da Andrew Stanton supera decisamente ogni immaginabile aspettativa: Wall•E è un memorabile cartoon adulto (non solo dal punto del disegno e della tecnica) la cui morale ecologista di fondo è solo l’ultimo dei meriti; infatti, dopo una prima parte totalmente priva di dialoghi che rimanda alla poesia dei grandi film muti di Chaplin (il protagonista si muove e si esprime come un piccolo Charlot del Duemila), la trama prende una inusuale direzione da film di fantascienza d’identità romantica e nostalgica, riuscendo a creare un proprio inedito universo e che ha il suo culmine in una emozionante danza nello spazio che è invece un chiaro e toccante omaggio agli splendidi musical Anni ‘50 (non per niente l’educazione sentimentale del piccolo robot avviene grazie ad una copia sopravvissuta nel tempo di Hello, Dolly!). Ricco di trovate e di soluzioni geniali, nonché sostenuto da una tecnica sempre più all’avanguaria, è un grande film sinceramente trascinante e intriso di viscerale amore per il cinema (vedere le molte citazioni che lo attraversano), riuscendo magistralmente a divertire, emozionare, sorprendere. Oscar come miglior film d’animazione e altre 5 nominations, tra cui colonna sonora (del grande Thomas Newman) e sceneggiatura originale. Non convenzionale nell’approccio maturo come anche a livello di spessore narrativo e contenutistico, piacerà forse più agli adulti che ai bambini.